edmondo_cirielli2[1]Salerno. L’Onorevole Edmondo Cirelli è stato rinviato a giudizio con l’accusa di diffamazione a mezzo stampa nei confronti del consigliere regionale Salvatore Gagliano. Più precisamente durante un’intervista televisiva nel 2011 Cirielli definì Gagliano “miserabile politico“. In seguito a questa dichiarazione Gagliano attivò un’azione giudiziaria, il cui processo è fissato il prossimo 24 febbraio.

A distanza di qualche anno l’onorevole Cirielli si difende pubblicamente dichiarando: “In relazione a quanto dichiarato da  Salvatore Gagliano, faccio presente di essere fermamente convinto di non aver diffamato nessuno e di non aver mosso offese di carattere personale. Le mie critiche, sebbene dure, erano di natura politica e si riferivano al fatto deprecabile che Gagliano avesse abbandonato il PdL per non aver avuto incarichi dal partito come contropartita della sua candidatura, senza successo, alle ultime elezioni regionali». Lo dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia.”

Insiste poi sul fatto di essere stati vittima egli stesso di diffamazione da parte di Gagliano affermando: “Tante volte, invece,  Gagliano  ha riferito ai giornali cose false e, a mio modo di vedere, diffamatorie nei miei confronti. Eppure, a livello personale, non l’ho mai querelato. Il fatto che un Pm per quanto rispettabile, abbia deciso di rinviarmi a giudizio, peraltro senza utilizzare il procedimento che prevede il vaglio di un Gip, non significa certamente che io sia colpevole. Ricordo a Gagliano – che evidentemente nella foga di esultare lo dimentica – che in Italia, per fortuna, la Costituzione prevede che si è considerati innocenti fino a quando non si è condannati con una sentenza passata in giudicato. Prima di gioire, credo che il consigliere comunale debba aspettare i tre gradi di giudizio.”

Infine Cirielli ironizza sulle parole di Gagliano dicendo: “Rispetto, infine, allo scopo pedagogico che Gagliano vorrebbe impartirmi – conclude Cirielli – in quanto potente che deve rispettare la legge, faccio rilevare che mi sarei potuto rivolgere al Parlamento per una declaratoria di insindacabilità, poiché è evidente che la mia critica era riferita in quanto parlamentare del PdL, altrimenti non mi sarei mai occupato delle condotte di Gagliano. Eppure non l’ho fatto, convinto, ripeto, che la mia fosse una critica politica”.