foto1Albanella. Chiarezza, è quanto reclama a gran voce in una nota il capogruppo consiliare di “Vince Albanella” Renato Josca.

La questione è quella affrontata nel penultimo consiglio comunale quando la giunta approvò una proposta di deliberazione per convenzionare l’utc di Albanella con quello del comune di Capaccio senza che i consiglieri, a dire di Josca, abbiano potuto avere contezza della legittimità dell’atto deliberativo.

Il capogruppo  in una nota chiede al presidente dell’assemblea, di riportare l’argomento all’attenzione del consiglio comunale per valutare gli eventuali provvedimenti di annullamento da assumere in sede di autotutela.

Al primo cittadino Giuseppe Capezzuto intima  “di chiarire se sia stato opportuno da un punto di vista umano e politico mortificare la professionalità di un dipendente del comune, lasciando una traccia che ne pregiudica la carriera ed il curriculum in maniera indelebile  con sicure ripercussioni sulla efficienza e sul rendimento sul posto di lavoro”.

Non manca poi di rilevare evidenti contraddizioni nell’operato dell’amministrazione comunale.

“Nel momento in cui si è proceduto alla revoca dell’ingegnere Iannone, il sindaco, confermando cosi  quanto sostenuto dalla minoranza sulla improponibile convenzione con Capaccio, ha nominato con proprio decreto l’altra figura professionale di categoria D inserita nella dotazione organica di Albanella e corrispondente al nome dell’ingegnere Di Lucia. Ciò dimostra in modo inconfutabile l’esistenza all’interno dell’ente di idonee figure professionali in grado di assolvere con capacità al ruolo  quindi –  prosegue –  è proprio il sindaco con l’atto monocratico a dare ampia dimostrazione della irregolarità della convenzione e della piena legittimità dei rilievi che questa minoranza ha evidenziato in consiglio comunale. Inoltre – conclude – per quanto attiene alle difformità formali e sostanziali delle due convenzioni approvate dai rispettivi consigli comunali di Albanella e di Capaccio, si chiede al segretario comunale, di spiegare quale delle due convenzioni, essendo difformi fra di loro, sarà sottoscritta e quindi quale delle due risulterà come non approvata dal proprio consiglio comunale rendendo di fatto illegittimo tutto il relativo procedimento amministrativo”.