stefano caldoroAttraverso la sua pagina Facebook, il governatore Stefano Caldoro, dopo aver effettuato una complessiva valutazione situazione salernitana, ha lanciato una dura accusa ad alcuni rappresentanti politici e istituzionali della provincia di Salerno, pur senza chiari riferimenti ed identificativi. Risulta scontato, però, pensare che il diretto interessato dell’attacco sia il viceministro e sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, suo possibile antagonista alle prossime regionali.

Di seguito il testo della dichiarazione pubblicata dal governatore Caldoro sulla sua pagina Facebook.

“La Regione Campania con l’assessore Martusciello, in provincia di Salerno, ha presentato ieri le misure del Piano di azione e coesione in favore delle imprese. La Provincia nord di Salerno, grazie alla nostra determinazione, è dentro questo progetto. 150 milioni per sostenere le aree di crisi in tutto il territorio. Con l’unione industriale un confronto costruttivo. L’assessore Nappi segue da vicino le principali vertenze.
Non è facile, la crisi ha effetti molto duri ma noi in campo abbiamo messo misure concrete.
In molti casi, nella realtà campana, non avevo competenze dirette ma ho giocato di squadra con il sistema delle imprese, con i sindacati, con il Governo. La politica, le istituzioni locali hanno questo compito. Così abbiamo salvato migliaia di posti di lavoro.
La priorità è sostenere chi ha più bisogno, salvare le nostre realtà produttive più rappresentative.
Salerno e la sua provincia negli ultimi venti anni non hanno sufficientemente difeso le eccellenze industriali. C’è parte della classe dirigente, non tutta in verità, che non ha esercitato il suo ruolo di leadership. Bisognava difendere con più determinazione alcune eccellenze. Molte zone industriali, nel silenzio ed impotenza generale, si sono fortemente indebolite.
C’è parte della politica che preferisce lo scontro e l’apparenza alla soluzione dei problemi.
In questo territorio dobbiamo rafforzare la collaborazione istituzionale, con gli Enti locali, le imprese ed i sindacati, per rispondere con più determinazione alle questioni vere.
La regione come sempre fa la sua parte. Bisogna intervenire, senza demagogia e false illusioni, perché le aree in sofferenza tendono a crescere.”