Partito DemocraticoUn sistema di regole ridicolo dove a perdere di credibilità è l’intero partito.

Sergio Annunziata, candidato alla segreteria provinciale del Pd assieme a Vincenzo Pedace e Nicola Landolfi, non nasconde la sua rabbia per l’applicazione della norma  che consente solo agli iscritti al partito prima del 27 settembre 2013 di essere inseriti nelle liste collegate ai candidati alla carica di segretario. Il risultato è la cancellazione nelle sezioni di partito dove ancora non si è votato di tutti gli appartenenti alle liste collegate iscrittisi nelle ultime settimane.

Il rischio concreto è che quindi in caso di vittoria il candidato renziano si ritrovi al congresso provinciale senza un numero congruo di delegati. “Se non vogliono farci partecipare – tuona Annunziata – ce lo dicano. Togliamo il disturbo e riconfermiamo subito Landolfi”

E’ furioso il candidato Renziano specie con chi a suo dire  sta sporcando il nome del partito

“Non ci si rende conto – sottolinea – che così facendo a pagarne le spese saranno solo i nostri elettori ed i tanti cittadini onesti. Chi sta orchestrando tutto ciò è ridicolo. Addirittura c’è qualcuno che briga per farmi perdere nel circolo di Atena Lucana. Ho chiesto esplicitamente che si voti di domenica, la gente, oltre ad essere stanca dei teatrini continui della politica lavora anche, il giorno di festa era una giornata ideale. Invece cosa hanno fatto? Hanno fissato il voto per martedì.”

Fiducia confermata al sindaco di Salerno

“Ho profonda stima di De Luca ed è proprio per questo che mi batto affinchè si rispettino le regole delle competizioni elettorali. Non nascondo che in qualche caso ci sono stati anche casi di voti di persone defunte o che erano fuori zona. De Luca è il nostro candidato di punta, conosce il territorio e sa amministrarlo;  non roviniamoci con le nostre stesse mani sporcando un partito onesto e leale qual è il nostro”.

Decisamente più cauto il commento di Pedace, anche lui nella stessa dì situazione di Annunziata. Discorso a parte per Landolfi candidato di lungo corso che non ha di questi problemi.

“Ci sono degli ostacoli normativi – dice l’ex segretario dei giovani democratici – che rendono più difficile il cammino mio e quello di Annunziata ma nulla di eccessivamente preoccupante. Vado avanti fiducioso”.

Tra pochi giorni ci sarà il verdetto degli elettori e la fine delle polemiche, forse.

Raffaele de Chiara