noaSalerno. “Manifestiamo tutto il nostro dissenso per una persona la cui ipocrisia è pari alla sua bellezza: l’artista israeliana, Achinoam Nini, in arte Noa, continua a mistificare i crimini sionisti col benvenuto delle amministrazioni comunali, compresa quella di Salerno”. Questo il pensiero del ‘Comitato salernitano per la Pace ed il disarmo’ che, in occasione del concerto dell’artista al Teatro Verdi, distribuirà dei volantini per esprimere il suo “no” all’evento.

“Con una lettera aperta ai Cari fratelli palestinesi… del gennaio 2009, quando Israele aggrediva la striscia di Gaza con bombardamenti (anche al fosforo bianco) che provocarono la morte di oltre 1400 palestinesi (di cui circa 400 bambini), più di 5000 feriti, 6300 case ed infrastrutture distrutte, la famosa cantante pacifista esprimeva tutta la sua ipocrisia utilizzando sì parole d’amore, ma occultando il vero responsabile del conflitto: il sionismo – spiegano dal Comitato –  Vittima non è solo il popolo palestinese, ma anche lo stesso popolo israeliano, e noi insieme a loro. Vittime di un grande inganno. Lo Stato sionista, nato da un progetto laico e disumano, trae i benefici di un’etichettatura vittimista, che comprende la Shoah e le varie persecuzioni subite dagli ebrei”.

Il comitato ha, inoltre, ricordato come Israele possegga dalle 200 alle 400 testate nucleari, come non abbia mai firmato il “Trattato di non proliferazione nucleare” del 1979, come non abbia rispettato oltre 70 Risoluzioni ONU, e come investa molto in termini economici, per inviare all’estero artisti, scrittori, poeti, musicisti, tutti scelti in base al loro orientamento politico.

“Lo scopo è quello di dare un’immagine di democrazia e pluralismo ed offuscare l’idea della pulizia etnica in atto del popolo palestinese col conseguente furto della sua terra – concludono dal Comitato – Noa non è che uno degli strumenti della mistificazione politica in atto già da numerosi decenni. Caro spettatore salernitano, applaudi pure alla esibizione di Noa perché è una grande artista, ma alla fine  mandale un segnale di dissenso con un lungo e forte: buuuuuuu”.