imagePierfrancesco Favino, accompagnato dal suo cast, ha presentato il suo nuovo spettacolo al Teatro Verdi di Salerno, con il quale sta facendo il giro dei teatri d’Italia.

La commedia di Richard Bean è liberamente tratta da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni e tradotto e adattato da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Mart Nissen e Simonetta Solder.

Favino racconta la sua prima esperienza come regista e il duro lavoro che ha caratterizzato la preparazione dello spettacolo.

Il testo è stato riadattato agli anni 30’, in un momento storico in cui la donna acquisisce un ruolo preminente, emancipandosi dalla condizione di inferiorità in cui da sempre si trovava per diventare la vera protagonista della commedia.

Altro tema forte è quello del doppio, poiché uno dei protagonisti è un uomo che, rimasto senza lavoro, finge di essere due persone differenti e diventa servo di due diversi padroni.

“Quando il progetto ha preso una forma organica- afferma Favino- abbiamo fatto un lavoro importante sul valore della maschera, operando una vera classificazione tra le stesse. La prima che abbiamo indossato è stata una maschera senza espressione, che ha rappresentato lo svelarsi a se stessi.”

Poi il regista si sofferma sulla funzione delle canzonette presenti nell’opera, che è quella di dare leggerezza e di sdrammatizzare temi di grandi rilevanza sociale.

Infine il regista parla dell’intento dell’artista che si concretizza nel: “dare la migliore qualità per offrire al pubblico un prodotto di educazione dello spirito.”

 

Maria Giovanna Ruggiero