CRESCENTSalerno. E’ ancora polemica sul caso Crescent. Dopo l’accusa di abusivismo edilizio ora si presenta incombente la possibilità di una confisca con il conseguente blocco dei lavori.

La motivazione sembrano essere le modifiche apportate nel progetto originale del Puc, stravolto rispetto al Pua messo in azione. Le differenze sostanziali starebbero nella realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria (parcheggi, aree verdi, piazze, illuminazione, rete fognaria). Il Puc prevedeva che questi lavori fossero affidati a società esterne e private. Così non è stato perché anche queste realizzazioni sono state portate avanti a spese dell’Ente comunale. Queste modifiche avrebbero comportato un aggravio per le casse del Comune di circa tre milioni di euro.

Le violazioni che riguardano l’abuso edilizio sarebbero da imputare al fatto che la costruzione si estenderebbe oltre i limiti previsti dall’iniziale progetto, invadendo porzioni di arenile e di mare aggiuntive, oltre a una parte di giardini pubblici limitrofi. Ne deriva una somma di superfici superiore a quelle preventivamente considerate edificabili.