iannoneSalerno. Dure le dichiarazioni del presidente della Provincia di Salerno Antonio Iannone in merito all’ inserimento della Provincia di Salerno nel numero delle Città Metropolitane previste dal DDL Delrio: “Se confermata la presunta volontà di ampliare il numero delle Città Metropolitane da dieci a tredici, includendo anche le Province di Brescia, Bergamo e Salerno, ciò consisterebbe in un grave colpo di mano”.

“In queste Province – scrive in una nota Iannone– esistono governi di centrodestra che verrebbero sostituiti da governi comunali a guida centrosinistra. Il PD cerca, in questo modo, di aggiungere una nuova vergogna alla confusa e pasticciata dialettica che, ormai da anni, riguarda le Province. Oggi capiamo a cosa punta veramente questo ignobile gioco che aumenterebbe costi e caos istituzionale, riducendo i servizi ai cittadini. Già la precedente previsione di dieci Città Metropolitane- sottolinea- equivale ad una enorme forzatura, perché tale fattispecie avrebbe un reale senso solo per le città di Roma, Milano e Napoli”.

La bufera si è scatenata sul testo del DDL, discusso alla Camera dei Deputati, secondo il quale dal 2014 saranno istituite le Città Metropolitane, riformato l’istituto della fusione dei comuni con l’Unione dei Comuni e, quindi, le amministrazioni provinciali diventeranno enti di secondo livello con funzioni minime di pianificazione.
Le Città Metropolitane entreranno in vigore dal 1 gennaio 2014 e prenderanno il posto delle Province per le decisioni in materia di  pianificazione strategica, servizi pubblici, viabilità, trasporti, sviluppo economico nel giro di sei mesi, quando verrà poi stabilito il nuovo statuto.

Gli organi previsti sono tre: il sindaco, che sarà il sindaco del comune capoluogo; il consiglio metropolitano, ossia l’unione dei primi cittadini dei municipi con più di 15 mila abitanti, i presidenti delle unioni dei Comuni con più di 10 mila abitanti e il sindaco; la conferenza metropolitana, formata dall’insieme dei sindaci. In alternativa, lo statuto potrà prevedere un sistema di elezione a suffragio universale sulla base di una legge elettorale nazionale. Non è prevista la costituzione di una giunta ma è data facoltà al sindaco di nominare un vicesindaco e uno o più consiglieri delegati.

Una mossa politica, secondo il presidente Iannone, che annuncia: “Daremo battaglia come Unione delle Province d’Italia perché, nel caso della Provincia di Salerno, si tratterebbe di un’estrema forzatura, in quanto la città capoluogo rappresenta, per popolazione, appena il 10% dell’intera popolazione della provincia”.