area chernobylSalerno. Da Santa Maria Capua Vetere a Salerno, un processo contro crimini ambientali contro lo sversamento di rifiuti pericolosi nei terreni anche del Vallo di Diano. Domani la prima udienza al Tribunale di Salerno, contro 39 persone imputate per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti ambientali inerenti il traffico di rifiuti speciali, il danneggiamento aggravato, la gestione illecita di rifiuti inquinanti dispersi nell’ambiente, il disastro ambientale, falsi e truffa aggravata ai danni di enti pubblici, la cui attività, nel campo dello smaltimento dei rifiuti, è stata monitorata dal gennaio 2006 fino a giugno 2007 nel corso dell’indagine portata avanti dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Dal decreto si apprende che questa “organizzazione” di persone e di imprese gestiva “una quantità di rifiuti illecitamente smaltiti stimabile in circa 980.000 ton. in circa 18 mesi, procurandosi ingiusti profitti nel periodo monitorato pari a circa, per difetto, 50milioni di euro”. Uno dei capi di imputazione, dunque, per tutte le 39 persone rinviate a giudizio è il cosiddetto “disastro ambientale”, individuato in base all’articolo 434 c.p. (concorso in disastro ambientale doloso)”. I terreni incriminati nel Vallo di Diano sono ubicati: a Sant’Arsenio, in località Sanizzi, a  Teggiano  in località Buco Vecchio,  a San Pietro al Tanagro in località Tempa Cardone e a  San Rufo in località Via Larga. In questi anni, dopo la localizzazione degli stessi, nessun tipo di bonifica è stata attuata.

Antonio Citera