fiume-caloreRoccadaspide. Con la pioggia delle scorse settimane si è fatto più urgente il problema relativo all’esondazione del fiume Calore, dovuto, oltre che alla portata delle piogge stesse, anche alla mancanza di interventi di pulizia dell’alveo, situazione per la quale il letto del fiume si è riempito di pietrisco, riducendone il livello.

Come già verificatosi anche con piogge non particolarmente abbondanti, il fiume esonda, provocando danni alle colture. Stessa situazione per quanto riguarda i diversi valloni che si trovano nelle campagne rocchesi che, sempre per la mancata pulizia, hanno più volte rotto gli argini e allagato le campagne coltivate.

Della questione si è interessato il Comune, che ha più volte sollecitato gli enti competenti della pulizia degli alvei, azione intrapresa a seguito di numerose segnalazioni pervenute a proposito di numerosi corsi d’acqua sul territorio: Vallone Cosa, Vallone Pietra Cupa, Torrente Massano, tra i maggiori.

In particolar modo, va evidenziata una nota indirizzata da un cittadino all’amministrazione nella quale si comunicava il pericolo di esondazione del torrente Massano a causa della mancanza di pulizia dell’alveo torrentizio e del pericolo di crollo delle arcate del ponte denominato ‘Ponte rotto’. Nella nota il cittadino evidenziava che un’arcata del ponte risultava ancora completamente ostruita da sterpaglie e detriti che impedivano il normale deflusso delle acque.

Immediato l’intervento del comune che, a seguito di un sopralluogo dell’ufficio tecnico, ha confermato la situazione descritta dal cittadino ed ha chiesto l’intervento della Regione Campania – Settore provinciale del Genio Civile; tuttavia, tale settore, non ha dato una soluzione al problema, dichiarando di essere nell’impossibilità finanziaria di un intervento.

Così, dopo ulteriori richieste di intervento, l’amministrazione retta da Girolamo Auricchio ha deciso di farsi carico direttamente del problema, prospettando una soluzione: il comune ha chiesto al Genio Civile di farsi autorizzare, sotto la propria supervisione, alla rimozione del materiale presente sul letto del fiume per la parte ricadente nel territorio di propria competenza; attraverso il ricavato della vendita del materiale ci sarebbe la possibilità di attivare le procedure per la pulizia degli argini e dei fondali dei valloni.

In questo modo si potrebbe risolvere il problema che rischia di diventare molto grave, a costo zero per il Genio Civile e per la stessa amministrazione. “Ci stiamo adoperando per risolvere un problema non di poco conto – rimarca il primo cittadino Girolamo Auricchio – ma occorre che il Genio Civile ci autorizzi, perché fino ad allora non possiamo adottare un rimedio. Il rischio che il Calore, il cui livello ormai è così basso da esondare alle prime piogge, possa creare danni alla vegetazione con danni considerevoli per la nostra agricoltura e la nostra economia deve spingere gli organi competenti a risolvere quanto prima la situazione”.