carte di creditoIl 60,8% degli italiani non giustifica un aumento delle spese per le carte, mentre il 34% dichiara che se il costo annuale delle carte aumentasse non sarebbe più disposto ad usarle. Non solo: il 37,7% degli intervistati si dice pronto a cambiare le proprie abitudini e tornare al contante.

Sono queste alcune delle principali evidenze di un’indagine realizzata da Field Service Italia per il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) con l’obiettivo di conoscere l’opinione dei consumatori a proposito della direttiva europea – approvata il 24 luglio 2013 – che disciplina il sistema dei pagamenti elettronici. Lo studio rivela lo scetticismo dei consumatori verso la normativa e il timore per un probabile aumento dei costi di gestione annui delle carte di credito/debito.

Infatti, secondo l’84,8% degli intervistati la riduzione delle commissioni interbancarie, fortemente voluta dai commercianti, Porterà ad una riduzione dei costi dei servizi di pagamento per questi ultimi ma indirettamente si potrebbe trasformare in un aumento dei costi annui delle carte e nessuna ricaduta positiva sui prezzi, tanto che appena il 10,6% ritiene possa esserci un abbassamento generale. La reazione immediata dei cittadini sarebbe la sottoscrizione di carte meno costose (30%) o il maggior utilizzo del contante (30,9%), con le dannose conseguenze che quest’ultimo aspetto provocherebbe alla lotta contro l’evasione fiscale: più cash in circolazione à minore tracciabilità dei pagamenti à crescita della black economy.

La survey rivela anche le prime avvisaglie antieuropeiste dei consumatori italiani: il 52,9% di loro non è d’accordo, o è del tutto indifferente, a un intervento della Commissione UE in questioni nazionali mediante l’approvazione del pacchetto UE al momento in discussione. Infine, quasi la metà del campione intervistato (44,9%) ritiene che la direttiva non avrà effetti e non aumenterà il numero di commercianti disposti ad accettare le carte di credito/debito.