genesi_creazione-di-adamo-dita.previewSalerno. “Torniamo a respirare l’arte”. E’  questo l’appello del dirigente scolastico del Liceo Artistico Sabatini-Menna, Ester Andreola, unica struttura a Salerno che da 50anni vive di cultura e premia i suoi studenti con tradizione e innovazione artistica.

E’ lei che abbiamo interpellato per avere un parere riguardo la situazione che sta sconvolgendo tutti coloro che sono cresciuti tra un David di Michelangelo e una Guernica di Picasso: riforma Gelmini e la riduzione delle ore di storia dell’arte all’interno delle scuole.

Nella riformulazione dell’orario scolastico, la riforma ha ridotto o abolito le ore riguardanti il mondo artistico e culturale poiché considerate inutili per uno svolgimento lavorativo, e quindi non idonee, per essere sostenute dal Paese.

“Significherebbe – aveva detto l’ex ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini –  aumentare una spesa che è stata tagliata perché il Paese non è in grado di sostenerla.” Parole che hanno fatto parlare e sono arrivate all’orecchio di tanti interessati e soprattutto agli occhi dei tanti lettori che viaggiano in rete.

Al contrario di quel che succedeva prima dell’era Gelmini, all’interno degli istituti professionali le ore di storia dell’arte oscillavano dalle 2 alle 4 a settimana per tutti e cinque gli anni nei corsi di grafica, in quelli di moda e di turismo, e negli ultimi due anni dell’indirizzo alberghiero/turistico. Per il momento zero. Per quanto concerne le due ore a settimana di storia dell’arte nel triennio dell’istituto tecnico turistico,vi è stato quindi solo una dieta artistica.

Il liceo artistico Sabatini-Menna di Salerno non ha subito nessun cambiamento, le tre ore di storia dell’arte sono rimaste tali.

“Con il nuovo ordinamento le ore di storia dell’arte sono rimaste sempre tre – afferma il dirigente scolastico Andreola – ma abbiamo avuto una riduzione dell’ore di laboratorio, pur avendo una quarantina di laboratori. Bisogna ricordare che prima c’erano moltissime sperimentazione che ovviamente adesso non possiamo permetterci. C’è qualcosa che non va in questo Paese. Perchè discriminare i nostri ragazzi del sapere artistico e culturale italiano? Abbiamo molto da offrire ma non ce ne rendiamo conto.”

Una persona che lotta per la sua disciplina e per il suo istituto, la quale tiene moltissimo che i suoi ragazzi percepiscano il senso estetico di tutto ciò che li circonda.

“I ragazzi devono conoscere le basi del senso estetico – continua – fin dai tempi dell’asilo per continuare almeno fino ai 16 anni. I nostri ragazzi devono conoscere l’importanza dell’arte e se togliessero la storia dell’arte anche da un liceo artistico cosa possiamo insegnare ai nostri studenti? Non potrei connotare il mio istituto in quella che è l’offerta scolastica del nostro paese.”

Clemente Donadio