manifesto-senza-firmaBaronissi. “Un passo indietro da parte dei partiti per farne fare uno avanti a tutti i cittadini di Baronissi” La risposta del segretario cittadino del Pd Serafino De Salvo alle polemiche sollevate dai consiglieri del Nuovo PSI ha il taglio della polemica e la sostanza del vero rinnovamento.

La miccia dello scontro è stata innescata da un comunicato dei nuovi socialisti. Nella nota si denuncia l’assenza di qualsiasi simbolo di partito nei manifesti con cui si invitano i cittadini  a votare per le primarie del centrosinistra il prossimo 2 marzo.

“È una vera e propria anomalia politica – scrivono Anna Petta, Sabatino Ingino, Gennaro Rocco, Carlo Santoro, Loretta De Sio, Luca Pierri, Giovanni Landi e Valentina Freda  –  un paradosso del quale, probabilmente, non ne sono a conoscenza i vertici provinciali, regionali e nazionali del Pd.  L’unica spiegazione plausibile – continua la nota ironicamente –  è che il manifesto affisso lungo le strade della città non è del Pd ma di qualcuno che con il partito non ha niente a che vedere”

L’affondo finale con il quale  concludono lo scritto  è un distillato di provocazione e sarcasmo

“Chi c’è, dunque, dietro queste primarie ‘senza volto’ ?”

Piccata la replica di De Salvo che spiega la scelta di rinunciare ai riferimenti politici con l’esigenza di aprire le consultazioni di coalizione ad un numero quanto più ampio possibile di cittadini

“L’assenza di simboli è un gesto di umiltà e di grande senso democratico  verso chi non si sente di appartenere a nessuna sigla politica – sottolinea il segretario  per  poi marcare nettamente le differenze con un modo di far politica che a suo dire non gli appartiene – Loro continuano a procedere nell’ambiguità, appellandosi ai cittadini, quando gli fa comodo, e poi cacciando dal cilindro improbabili sigle di partito, “Nuovo Psi”, quando gli conviene. Noi abbiamo detto già nella conferenza stampa del 25 gennaio che diamo la parola a tutti i cittadini che desiderano il cambiamento, iscritti ai partiti e non. Noi rispettiamo davvero le pratiche democratiche e desideriamo che siano i residenti ad indicarci il loro candidato sindaco. Qualcun altro ha già deciso di autocandidarsi, ancora una volta, sempre lui, senza alcuna forma di condivisione e coinvolgimento”.

De Salvo si mostra caustico anche nello spiegare le ragioni di un simile attacco

“Hanno paura. E la paura gli ha annebbiato a tal punto le idee da non fargli comprendere una cosa estremamente elementare, non solo per chi fa politica ma anche per chi dovrebbe avere un minimo di dimestichezza con le pratiche democratiche. Le primarie indette e promosse dai gruppi politici dell’opposizione sono rivolte a tutti i cittadini che ritengano doveroso e improcrastinabile mandare a casa l’attuale compagine amministrativa”.

La democrazia vive di libertà e di semplici regole; del tutto scevre dalla partitocrazia. Una lezione troppo spesso dimenticata, specie da chi, in nome del sacrosanto diritto di manifestazione del libero pensiero, preferisce anteporre la polemica strumentale alla logica; perfino quella più elementare. Il cittadino come essere pensante è in grado, in totale autonomia, di scegliere chi possa essere il proprio candidato sindaco. Indipendentemente dai vessilli di partito.

Raffaele de Chiara