girolamo-auricchioRoccadaspide. La terra ha smesso di tremare dopo gli episodi sismici che si sono verificati il 22 e 23 gennaio scorso, ma le persone le cui abitazioni si trovano vicino all’epicentro e che hanno sentito chiaramente le varie scosse che si sono succedute continuano ad avere un po’ di paura.

Pertanto sono stati recentemente installati tre sismografi, in modo che, in caso di eventuali eventi sismici, il comune potrà immediatamente attivare la macchina organizzativa della Protezione Civile, predisponendo un adeguato piano di intervento in merito alle aree più sensibili e vulnerabili. Subito dopo le scosse di terremoto dello scorso 22 gennaio, di magnitudo 3.7 della scala Richter, con epicentro nel territorio di Roccadaspide nelle località Verna, Cavallo e Serra, il comune ha deciso prontamente di attivarsi, presentando richiesta all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, in servizio presso l’Osservatorio Vesuviano di Napoli. La richiesta è stata subito accolta e nei giorni scorsi gli esperti dell’Istituto, tre geologi e due fisici, hanno installato i tre sismografi, che sono stati collocati in diverse zone isolate, a contatto con il suolo e la roccia, in modo da poter registrare i vari fenomeni. I dati raccolti verranno inviati e controllati dagli esperti dell’Osservatorio Vesuviano.

L’iniziativa se non ha allontanato tutti i timori per una nuova scossa che ancora pervade i cittadini di Roccadaspide, specialmente quelli delle zone vicine all’epicentro, di certo ha aumentato il senso di sicurezza, in quanto i cittadini sono consapevoli che nel caso fosse necessario, il comune sarebbe preparato ad affrontare eventi sismici, potendo contare immediatamente sulla collaborazione della Protezione Civile.

“Mi rendo conto della paura di chi ha avvertito maggiormente le scosse del 22 e 23 gennaio – commenta il sindaco Girolamo Auricchio – ma posso assicurare che il comune farà quanto è nelle sue possibilità per prevenire problemi legati ad eventi calamitosi. Il comune è molto sensibile alla salvaguardia dell’incolumità dei cittadini, anche se allo stato nessun esperto di vulcanologia è in grado di prevenire i terremoti”.