graphic-novel-is-dead-640Nocera Inferiore. La vita raccontata attraverso il fumetto, l’utilizzo della simbologia dell’astratto per descrivere il mondo reale. E’ questa la filosofia artistica di Davide Toffolo, novellista e musicista che riscopre nel disegno una continua reinvenzione dell’essere, con l’aggiunta di una buona dose di poesia.

Questa sera alle 22 sarà lui ad aprire al Tribù la manifestazione “Gli Incisivi”.

Toffolo è un maestro che nella sua carriera ha saputo raccontare l’adolescenza, una fase così complessa e per molti versi evanescente, in cui l’io corporeo riflette le perenni metamorfosi dell’animo ed è soggetto a continui riadattamenti all’ambiente circostante.

I racconti, che nell’intento dell’artista non devono necessariamente avere un carattere didascalico, rappresentano il veicolo per “raccontare cambiamenti inevitabili e fare emergere problematiche reali, conferendogli dignità e valore”. Animo complesso che racconta altrettanti spiriti inquieti, come succede nella biografia dedicata a Pierpaolo Pasolini in cui si addensano riflessioni immaginarie a due sulla realtà contemporanea. Il tutto fatto con un linguaggio portante: il disegno, che meglio di altro sa esprimere un moto inesplicabile dello spirito.

Il suo ultimo lavoro “Grafic Novel Is Dead”, dal titolo un po’ provocatorio, è pronto a dissacrare le risentite citazioni come ad esempio “ il rock è morto”, così meccanicamente ripetute che, quasi, si finisce per crederci. L’autobiografia, edita da Rizzoli Lizard, è uno spazio di infinità libertà, uno slancio spregiudicato di creatività, un esempio per le nuove generazioni di artisti, di cui Toffolo si fa portavoce, che devono uscire dallo stereotipo che tutto è stato già fatto, realizzato, disegnato, suonato e interpretato.

Il romanzo a fumetto è tutt’altro che morto, soprattutto tra le pagine a colori di quest’ultimo lavoro di Toffolo.

Il nome del gruppo di cui è cantante e chitarrista, i Tre Allegri Ragazzi Morti, è “un ossimoro un po’ pasoliniano”, per esorcizzare le difficoltà dello stare al mondo. La sua arte e la sua musica sono un modo per raccontare le paure, sdrammatizzandole con una buona dose di umorismo, che aiuta e, a volte, insegna a vivere.

Nei suoi disegni e nella musica dei Tre Allegri Ragazzi Morti prende vita il pensiero dell’artista che si cela, sì dietro una maschera, che, tutt’altro che nascondere, svela una personalità così eclettica ed un talento autentico.

Maria Giovanna Ruggiero