scioperi-aprile2Concluso a Roma la manifestazione di protesta indetta dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana a conclusione della tre giorni di astensione dalle udienze iniziata lo scorso 18 febbraio.

Oltre il 90% degli avvocati – secondo i dati forniti dall’asociazione – ha aderito alla protesta.

 “La giustizia continua a essere umiliata e l’avvocatura è allo stremo – spiega il presidente nazionale dell’Oua Nicola Marino:  Non è più sopportabile la decretazione d’urgenza, non è più sopportabile avere sentenze emesse dopo anni, non è giustizia, i magistrati dislocati presso i ministeri tornino a fare il loro lavoro. La riduzione del numero dei tribunali – prosegue – ha inciso in maniera enorme sul caos”

Nella stessa direzione anche il commento di Fabio Moliterno presidente dell’associazione Giovane Avvocatura Salernitana

“E’ un periodo nero per la classe forense e per l’intera cittadinanza – aveva detto questa mattina raggiunto al telefono mentre era a Roma per protestare –  le riforme introdotte  sono tutte volte a rendere sempre più difficoltoso ed oneroso l’accesso alla Giustizia”  Aspetto questo non di secondaria importanza per Moliterno “Sono problemi che interessano tutti perché senza tutela dei diritti non c’è Giustizia”.

L’impegno dell’Agas per difendere l’intera cittadinanza

“L’a nostra associazione  insieme alle altre di categoria come l’Anf e l’Aiga, il consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno e tanti altri colleghi, ‘stanno marciando’ su Roma a difesa dei diritti costituzionalmente garantiti e per opporsi a chi, sfacciatamente, continua a privilegiare gli interessi di Banche ed Assicurazioni  a discapito dei comuni cittadini”

Toni ugualnmente pugnaci quelli usati dall’avvocato Pasquale Guariglia che già ieri aveva precisato

“È necessaria una dura presa di posizione contro la cosiddetta riforma della giustizia – essa argomenta il segretario cittadino Pd di Nocera Superiore – rischia di compromettere seriamente il diritto alla difesa sancito dalla Costituzione e bistratta oltre misura l’intera classe forense”

I costi della giustizia a carico dei cittadini rappresentano per Guariglia il fulcro di un sistema che di fatto impedisce a molti di adire i tribunali

“E’ inammissibile l’aumento smisurato e continuo delle spese giudiziarie” Per una causa del valore inferiore a 1.100 euro occorrono una marca da bollo da 27 euro e un contributo unificato da 37 euro minimo, 450 euro per le cause di valore indeterminato. A queste poi andranno aggiunte: le spese di notifica, quelle di mediazione obbligatoria nei casi previsti dalla legge, eventuali marche per la richiesta e ritiro di sentenze, ordinanze e decreti ingiuntivi, l’imposta per la registrazione degli stessi.

“Stando così le cose è facile intuire come per i cittadini meno abbienti sia di fatto precluso l’accesso alla giustizia”

Non meno problematica la questione per i giovani avvocati anch’essi tenuti, anche in assenza di reddito, all’iscrizione obbligatoria alla cassa forense ed al versamento dei relativi contributi. “Non è possibile – continua – che l’avvocatura non venga mai interpellata sui temi della giustizia da parte del Governo che  preferisce sovente ricorrere alla decretazione d’urgenza. Occorre – conclude -un vero confronto con i reali operatori del diritto”.

 

Raffaele de Chiara