Il giorno che diventammo umani - Paolo Zardi - Neo EdizioniCava de’ Tirreni. Venerdì 28 febbraio alle 19.30 “La versione di Marte” Libri, incontri d’autore, narrazioni, nata da un concept di Alfonso Amendola, sotto il coordinamento e cura di Davide Speranza, presenta il sesto libro: “Il giorno che diventammo umani” di Paolo Zardi (Neo Edizioni). Intervengono con l’autore: Maria Olmina D’Arienzo (dirigente Liceo Scientifico A.Genoino Cava de’Tirreni), Gemma Criscuoli (giornalista), Pietro Balzano (lettore Marte). Letture a cura del giovane attore Niccolò Farina.

Qual è il giorno in cui siamo diventati umani? Quale l’attimo in cui questa vitale e spossante consapevolezza ci ha invaso? Questa la domanda che Paolo Zardi fa al lettore. Ma prima lo chiede ai personaggi che animano queste pagine. Un padre che cova l’insopprimibile desiderio che sua figlia non somigli alla madre; una moglie che nell’istante assoluto del pentimento capisce che tradirà ancora; un vecchio che ad ogni compleanno avverte quanto sia difficile morire; una vedova all’ossessiva ricerca di un’alternativa ai ricordi; una dottoressa che, per un momento, vede nel corpo attraente di un paziente la giovinezza che avrebbe avuto suo figlio. Creature sospese tra l’amore e il dolore, tra desiderio e paura, tra la vergogna e la grazia. La delicatezza dei corpi, la labilità delle intenzioni, la precarietà di ogni condizione umana sono i punti focali attorno ai quali i personaggi di questi racconti si muovono, combattono, vivono, fotografati tutti nella loro abbagliante purezza.

Con Il giorno che diventammo umani, Paolo Zardi continua il discorso iniziato in “Antropometria” (Neo Edizioni, 2010) dimostrando quanto il suo rigore stilistico, la sua semplice e inesorabile lucidità siano perfetti per narrare la complessità dei rapporti. Ancora sceglie la forma racconto che nelle sue mani diventa strumento necessario per poter narrare e far deflagrare il più grande di tutti i misteri: l’uomo. Un autore, Paolo Zardi, capace di raccontare, con estrema e crudele lucidità, la debolezza umana, quella sottile linea che comprime la “quotidiana esistenza” tra pietas e orrore.