carabinieri(1)Salerno. Prima spara contro due donne, una delle quali la sua ex compagna, poi rivolge la pistola contro di sè e si uccide. E’ accaduto ieri sera intorno alle 20.30 all’interno di un appartamento in via Palinuro, nel quartiere Mercatello.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo, Antonio Memoli, panettiere di 56 anni, ha fatto irruzione armato nella casa dove si era trasferita la donna dalla quale si era separato da pochi mesi e ha fatto fuoco prima contro l’ex cognata R. F. di 54 anni, colpendola a una spalla, poi ha mirato alla testa della sua ex compagna G. P., 47 anni che ora è in gravissime condizioni in ospedale. L’uomo è poi entrato in cucina dove, con la stessa arma, si è tolto la vita. Alcuni testimoni hanno dichiarato che Memoli si era presentato sotto il portone della sua ex con alcune buste di abiti. Con la scusa di doverle restituire alla donna, è riuscito ad introdursi nell’appartamento nel quale vi erano anche 3 bambini di 9 e 4 anni e 15 mesi.

Sul posto sono intervenuti immediatamente le forze dell’ordine. Carabinieri e polizia  oltre al personale dell’Humanitas prontamente allertati dai vicini e parenti che abitano in zona.

Una storia di violenza. Da 15 giorni Antonio e G. P. avevano troncato la loro relazione nata circa 4 anni fa. I due si erano conosciuti perchè entrambi abitavano nel quartiere di Sant’Eustacchio ma, secondo quanto raccontano i parenti della donna, il rapporto non è mai stato idilliaco. L’uomo infatti, dopo qualche tempo di convivenza, pare abbia iniziato a maltrattarla. Da qui la decisione della 43enne di andare via e lasciarlo per sempre. Una decisione che il Memoli evidentemente non aveva accettato. Più volte infatti, Antonio ha cercato di entrare in contatto con la sua ex. Minacce rivolte a lei ma anche ai suoi familiari. Un vero e proprio stalking, al punto che il 56enne era stato denunciato per ben 2 volte. Una paura quella di G.P. che l’aveva convinta ad allontanare da casa i propri figli (di 13, 20, 25 anni) per evitare che Antonio potesse fare loro del male.

In casa della 43enne a turno amici e parenti facevano la staffetta per proteggerla e starle vicino. Ma a nulla è servito per evitare questo ennesimo caso di violenza. Le due donne adesso sono entrambe ricoverate all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona.