Italo Voza (Sindaco di Capaccio)Capaccio. Gli imprenditori balneari, della zona del litorale Capaccio-Paestum, si ribellano al cambio di fascia ed al conseguente aumento delle tariffe.

La zona del litorale è stata inserita nella “Fascia A” portando vari problemi agli imprenditori, che ora si trovano a dover pagare delle commissioni balneari molto salate. Mentre prima la cifra era di 13.000 Euro ora si parla di 26.000.

Il consorzio balneare, capitanato dal presidente, Albertino Barlotti, chiede aiuto all’amministrazione comunale al fine di permettere alle strutture di non chiudere e di poter continuare a svolgere il proprio lavoro.

“Abbiamo fatto una richiesta ufficiale alla Regione – risponde il sindaco Italo Voza -Non possono cambiare la fascia solo in base ai risultati economici che risultano sulla zona archeologica. Non siamo Capri o Ischia e non possono paragonarci a loro. Abbiamo due problemi al riguardo: La zona costiere non ha lo stesso numero di visitatori che ha la zona archeologica. Essa lavora tutto l’anno e ha pochi picchi stagionali, la zona balneare lavora solo il periodo estivo ed ha un picco il mese di Agosto. Con questi dati come si può pensare che si possano pagare delle commissioni di fascia A.”

I gestori delle strutture  non riescono, a tener fronte all’aumento del canone dei lidi. Questo è dovuto al fatto, che le strutture, lavorano solo nel periodo estivo e non guadagnano la cifra necessaria per permettersi queste spese.

“Il secondo problema – continua il sindaco – è che, con tutto che abbiamo degli alberghi di categoria 5 stelle, il reddito, degli imprenditori, non è paragonabile a quello degli imprenditori di Capri. Gli alberghi non lavorano esclusivamente grazie alla zona balneare, ma attraverso altri introiti, come matrimoni e ricevimenti, e per tanto non si può parlare di fascia A.”

Il sindaco e l’amministrazione comunale chiede, alla Regione Caldoro e al prefetto Pantalone, un ridimensionamento della fascia passandola da A a B, in modo da poter permettere alle strutture balneari di poter lavorare dato che, la maggior parte di loro, vivono del guadagno estivo.Ora si attende una risposta dagli enti preposti.

Fabiana Hetman