foto Massimo PicaSalerno. Doveva essere l’emblema dell’efficienza dell’uomo della provvidenza, peccato però che stia divenendo il simbolo di una politica sovente piegata al populismo. La metropolitana inaugurata in pompa magna lo scorso quattro novembre è nuovamente a rischio chiusura per mancanza di fondi in grado di coprire le spese di gestione.  Nonostante fosse stata salutata dall’allora viceministro ai trasporti e sindaco Vincenzo De Luca, come un “evento di portata storica” e fiore all’occhiello dell’amministrazione del fare, il costo del servizio è stato a carico del Comune soltanto per un mese.

A partire da gennaio la gestione è ricaduta sulla Regione Campania che però sembra a sua volta non in grado di sostenerla.

A lanciare l’ennesimo allarme per il rischio chiusura sono questa volta i sindacati. “E’ necessario – scrivono in una nota la Filt –Cgil – superare tutte le criticità per scongiurare una vergognosa interruzione del servizio che finirebbe per causare ulteriori disagi ai pendolari”

Ripercussioni anche in prospettiva avuto riguardo al futuro incremento del trasporto aereo.

“Tale gravissima ipotesi – continua – danneggerebbe  tutto il territorio salernitano privandolo di un’opera strategica che, un domani, dovrà essere prolungata verso Eboli passando dall’Aeroporto Costa d’Amalfi e in direzione nord verso Cava e la Costiera Amalfitana e soprattutto, verso l’Università di Salerno”

L’appello finale è rivolto alla Regione affinchè trovi le risorse adeguate a scongiurare la chiusura.

“E’ indispensabile un intervento da parte della Giunta Regionale alla quale chiediamo di adottare tutti i provvedimenti necessari per includere la Metropolitana Leggera di Salerno nei servizi minimi di trasporto prevedendo risorse aggiuntive”.

Significative le dichiarazioni che fece allora l’assessore ai Trasporti Luca Cascone.

“I costi di gestione – disse – sono stati ampiamente previsti e non ci saranno problemi. Certo – concludeva baldanzoso – mancano ancora accordi specifici ma per quelli ci sarà tempo”.

Già il tempo, sempre più croce e delizia di don Vincenzo e della sua corte dei miracoli.

Raffaele de Chiara