la-lista-nozzeLa lista di nozze, croce e delizia. Aiuta gli invitati a scegliere senza estenuanti giri alla ricerca di “cosa potrà mai piacere agli sposi”, evita agli sposi il rischio di trovarsi 8 cucchiai da portata placcati in argento e nemmeno un tostapane. Anche qui il bon ton, però, ci mette del suo, e non è tutto così semplice come appare a prima vista. Ecco qualche regola per gli invitati e, soprattutto, per gli sposi.

Se si è invitati a un matrimonio, la regola è solo una: attenersi alla lista. Anche se non si approva la scelta degli sposi, anche se nessun oggetto è di proprio gusto: deve piacere e servire alla nuova famiglia, non a chi fa il regalo. Un solo consiglio: non farsi frenare dal fatto che “gli sposi conoscono il prezzo chissà quanto devo spendere”. Il regalo non è una tassa, ognuno scelga secondo le sue possibilità e il rapporto che si ha con la coppia.

Per gli sposi, invece, la questione si fa più complessa. Anche perché, se pensiamo al galateo tout court, la lista non andrebbe nemmeno fatta. Ormai, però, si è affermata come uso comune, quindi tanto vale sfruttarla al meglio, evitando figuracce e scivoloni che di bon ton non hanno proprio nulla.

  • Primo caso: gli sposi stanno mettendo su casa. E’ la situazione più semplice e limpida. Si scelgono uno o due negozi (ad esempio: elettrodomestici e arredamento) e si scelgono gli oggetti per la lista in loco. Dal frullatore al servizio di pentole, avendo cura che ci siano, insieme a regali importanti, anche piccoli pensieri (il vassoio per la colazione a letto, le tovagliette all’americana, piccoli pezzi d’arrredamento) che possano andare bene per chi invece desidera o può partecipare con un impegno economico minore – è il caso, ad esempio, di chi riceve la partecipazione ma non l’invito al ricevimento.
  • Secondo caso: gli sposi convivono. E quindi gli oggetti comuni li hanno un po’ tutti. A questo punto le strade sono varie, tra chi sceglie di farsi regalare il viaggio, e chi vuole togliersi, invece, qualche sfizio (le pentole di marca, il televisore nuovo). Nella seconda ipotesi, si procede come per la lista “da zero”, che magari andrà divisa tra più negozi diversi, con qualche impiccio di più per gli invitati e il rischio di non ricevere quello che si desidera di più. Il consiglio è rivolgersi a un grande magazzino che ha più categorie di oggetti, dalle tovaglie all’elettronica, e non costringere gli invitati a giri estenuanti.

Se si sceglie il viaggio, invece, la situazione si fa spinosa. Come fare a rispettare almeno le apparenze della lista, senza dare l’idea che si sta chiedendo, più o meno, denaro contante? Una soluzione viene da alcune agenzie di viaggi, che forniscono agli sposi una lista con il programma del viaggio ripartito in quote con una piccola descrizione a fianco. Chi desidera fare il regalo, allora, potrà scegliere, a seconda delle sue possibilità, se regalare un volo, una cena, la visita guidata in un museo, l’accesso alla spa dell’hotel. Senza versare semplicemente una quota, ma acquistando, quindi, il pezzetto di viaggio corrispondente.

L’idea in più per gli sposi: al ritorno del viaggio di nozze, invece del classico biglietto di ringraziamento, si può inviare a ciascuno una fotografia del viaggio, corrispondente alla parte che è stata regalata (dalla lezione di diving alla suite sulla spiaggia).

I passi falsi

  • Mai e poi mai infilare il bigliettino della lista di nozze nella partecipazione.
  • Dare i dettagli della lista solo su richiesta, aspettando che siano gli invitati a domandare
  • Non fare commenti sul costo del ricevimento davanti a persone invitate, che potrebbero percepirli come una richiesta a versare una determinata cifra
  • No al conto corrente intestato agli sposi dove versare la quota, e no alle buste: sembra tutto molto pratico, ma il matrimonio non è una colletta per pagare il ricevimento o la macchina nuova.

In conclusione, un consiglio per tutti: cerchiamo di non fare i conti in tasca a nessuno, che siano sposi, rispettive famiglie o invitati. E godiamoci la giornata di festa dedicata a una coppia che decide di formare una nuova famiglia.