foto (5)Ama definirsi ‘poeta urbano’ ma forse più che il cantore delle città é la voce dell’adolescenza. Almeno a giudicare dal pubblico del suo primo concerto dopo l’avventura sanremese: età media 13 anni. La presentazione del disco “A verità” di ieri sera al tetaro Trianon di Napoli, il tempio della canzone popolare napoletana, é stato il trionfo della rabbia e dell’entusiasmo, adolescenziale.

Rocco Hunt, classe 94’,  lo scugnizzo intellettuale della Salerno più popolare ha sobillato e blandito con maestria inconseuta per la sua giovane età i tanti fan accorsi ad applaudirlo. Il grido di dolore per una terra martoriata, l’orgoglio di chi in fondo ce l’ha fatta nonostante tutto ma anche la rabbia verso una politica che in fondo “se ne fotte delle famiglie”. Un’ora di musica e spettacolo condito dalla tenerezza della  sua giovane età. Non è mancato il consueto saluto ai genitori seduti in prima fila, in particolare alla mamma, o la carezza ad un bimbo, avrà avuto al massimo tre anni, portato in braccio ai propri genitori con addosso occhiali simili ai suoi.

foto (4)‘Giovane disorientato’, ‘A Verità’, ‘O mare e o Sole’ ma anche ‘Tutto resta’ sono stati i brani che più di tutti hanno mandato in visibilio il piccolo teatro napoletano. Discorso a parte merita ovviamente  ‘Nu juorn buon’, è bastato un solo accenno della canzone che gli ha permesso di vincere la sezione giovani del festival di Sanremo, perché l’intero teatro si riversasse a ridosso del palco per stringerlo in un abbraccio ideale. Quasi scontata la riproposizione del brano per la seconda volta. Sempre più rodata la collaborazione con Raffaele Zoa e Valerio Nazo, le spalle musicali del giovane rapper. Instancabiili nell’appoggiarlo sia nella proposizione dei brani che durante gli scketch tra una canzone e l’altra. “Non credete nella bandiera verde bianco e rossa”, e le “Persone non ce la fanno più a prendere solo batoste” sono stati i messaggi ‘politici’ rivolti ad una platea che ha gradito con applausi e grida di gioia.

Prima dello spettacolo un rappresentante dei lavoratori del teatro ha denunciato la grave crisi economica in cui versa la struttura. “Facciamo appello al presidnete Stefano Caldoro – ha detto affinchè impedisca la cassa integrazione” lo stabile è di proprietà della Regione. “Vorremmo – ha concluso che il teatro fosse sempre pieno  come oggi, peccato però che non è così”

foto 2 (1)Decisamente meno a suo agio, Hunt in mattinata  aveva incontrato i giornalisti in una saletta del teatro.  Lo sguardo era quello di sempre, timido e sfacciato come quello della terra delle sue canzoni. L’entusiasmo con cui Napoli l’aveva accolto anche. “O post pi iss esc non vi preoccupat” gridava il parcheggiatore di turno dinanzi al teatro al suo arrivo.  Hunt  sembrava non essersi ancora accorto fino in fondo dell’entusiasmo che lo sta travolgendo “Scusate il ritardo”  erano state le prime parole che aveva rivolto ai giornalisti che aspettavano nella saletta stampa del teatro assieme al presidente Maurizio D’Angelo, il direttore artistico Giorgio Verdelli e l’assessore ai giovani Alessandra Clemente. “Qui – si era schermito da subito Hunt sono passati i più grandi interpreti della canzone, ciò che mi chiedo e cosa io ci stia a fare” Qualche istante ed ecco che la risposta sembrava  darsela da solo. “Ieri ero alla Feltrinelli di Piazza Garibaldi per autografare i cd, ho letto poi dai giornali che c’erano circa duemila persone. Ecco, se tutto ciò avviene allora vuol dire che qualcosa di buono in me in fondo, in fondo c’è”.

Guardare al domani godendosi il successo senza però dimenticare i più sfortunati o chi semplicemente non ce l’ha fatta;  è il miglior biglietto da visita con cui questo diciannovenne si prepara ad affrontare la ribalta nazionale.

“Chi viene dal Sud e ce la fa, il suo successo vale doppio perché oltre alle difficoltà che chiunque deve affrontare per arrivare lontano nella vita si aggiungono anche quelle di una terra che non fa nulla per facilitarti il compito; anzi. In ogni caso a 19 anni non si può che guardare al futuro con ottimismo. E’ quello che dico sempre ai tanti ragazzi che di tanto in tanto visito nelle carceri”.

Ma cosa rappresenti veramente Hunt e la sua canzone forse lo si ritrova in una definizione dei Tiromancino.

“E’ un calcio in culo alla noia. Parole come lame che incidono in profondità”.  Poesia dell’adolescenza, la più impalpabile ma anche la più affascinante delle varie età della vita.

Raffaele de Chiara 

1 COMMENT

  1. Grande serata, grande entusiasmo…….. Ma che delusione essere lasciati ad aspettare per poi sentirsi dire :”fuori si chiude niente autografi “con noi pronti con il suo nuovo CD da autografare!!!!!
    In fondo eravamo solo una cinquantina di persone , alla Feltrinelli avrà firmato mille Cd!!!!

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