guglielmo vaccaro“Il decreto lavoro può e deve essere migliorato dal Parlamento”. Ne é convinto Guglielmo Vaccaro, deputato democratico e cofondatore di comunità democratica, area liberal del Pd, che stamane ha presentato insieme a diversi colleghi tre proposte che intervengono in maniera decisa  sul provvedimento del Ministro Poletti.

“Innalzare da 36 a 48 mesi la durata massima dei contratti a termine e ridurre da 8 a sei i rinnovi – spiega Vaccaro -. Più lungo il termine massimo che passa da 36 a 48 come chiesto anche da alcuni degli esponenti delle rappresentanze imprenditoriali ascoltati in commissione e più ampie  le durate medie dei rinnovi.  Più tempo dura il rapporto di collaborazione alle dipendenze, più alta è la possibilità che si stabilizzi la collaborazione”.

E precisa. “Il limite di 36 è una soglia minima secondo. L’ideale infatti è pensare ad un periodo medio lungo che segue i cicli economici e renda sempre piu’  moderno e libero il rapporto tra lavoratore e impresa. Dedicato all’apprendistato il terzo emendamento che supera l’anacronistico salvacondotto dato dal governo alle regioni inefficienti rispetto ai  propri doveri formativi.

In assenza di modifica al decreto, infatti,  le regioni potrebbero fare a meno di erogare la formazione prevista dall’attuale normativa, danneggiando i ragazzi che finirebbero per pagare miopie, inefficienze e disattenzioni del sistema pubblico.

“La soluzione – conclude il deputato – risiede nella nostra proposta che chiede in alternativa alla formazione il riconoscimento di voucher formativi che i giovani apprendisti potranno autonomamente impiegare in tutto il territorio nazionale. Da martedì il dibattito in commissione parte dalla Camera dove inizierà il confronto tra posizioni anche molto distanti tra loro all’interno dello stesso PD”.