parco monti picentiniAcerno. Con delibera comunale del 2 dicembre scorso il Comune di Acerno ha avanzato formale richiesta di riperimetrazione del Parco Regionale Monti Picentini. Alla base di questa decisione, una lunga serie di disagi provocati dal fatto che il territorio della cittadina rientra all’interno di un’area soggetta a numerosi vincoli.

Questi vincoli infatti non consentono, in alcune aree del territorio, un pieno e soddisfacente svolgimento delle attività agricole e zootecniche che costituiscono fonte primaria di queste attività. Allo stesso tempo l’assenza di una regolamentazione per i “prelievi faunistici” ha prodotto, per gli amministratori di Acerno, uno squilibrio ecologico a favore di specie invasive (cinghiali, volpi, corvidi), a danno di specie autoctone cosiddette “nobili” (lepri, fagiani, starne, caprioli, cervi, etc.) la cui presenza garantirebbe l’equilibrio dell’ecosistema difendendo anche la flora attraverso utilizzazione del sottobosco causa spesso degli incendi estivi.

Infine, le problematiche legate alle aree soggette a vincolo che compromettono le attività sui terreni agricoli, come pascolo e agricoltura. “A circa dieci anni dalla sua istituzione,  – sostiene il primo cittadino Vito Sansoneil Parco Regionale dei Monti Picentini non è mai diventato, a dispetto delle grandi aspettative, quel volano di sviluppo stabile e sostenibile per la crescita economica del settore turistico, agricolo e delle attività commerciali collegate. L’attuale perimetro del Parco – conclude – include aree del territorio appartenente alla Comunità Montana Monti Picentini non proprio di pregio ambientale, comprendendo tra l’altro anche centri abitati e comportando con ciò lungaggini burocratiche per l’acquisizione di parere e nulla osta anche per l’esecuzione di piccoli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei manufatti”.