A volte ritornano, per ricordare ciò che è stato, ciò che poteva essere con un pizzico di fortuna. Sguardo fisso, voce squillante e quel carattere spigolo e testardo vero e proprio tesoro, soprattutto nella stagione appena trascorsa. Fabrizio Castori non si sposta di un centimetro, nemmeno ora che la Serie A conquistata con il Carpi rappresenta pagina più bella di una carriera fatta di ben nove promozioni e qualche delusione. Quel tecnico che fa venire in mente un amarcord pronto chissà a ri-diventare realtà in questi giorni. Era l’estate del 2008 quando Fabiani era pronto a costruire una Salernitana ritornata poche settimane prima in Serie B. Eppure, nonostante la presenza al timone dell’autoritario Brini, il ds granata decise di affidare la sua “creatura” a Castori, fresco di retrocessione e conseguente esonero a Cesena ma pronto a rimettersi in gioco.

Un’esperienza dai due volti, partita con sei vittorie nelle prime sette di campionato, sospesa col primo esonero ad inizio dicembre, prima di essere richiamato a gennaio e poi silurato definitivamente ad aprile. Un turbinio di emozioni, che permise tuttavia alla Salernitana di raggiungere la permanenza in cadetteria ma che scatenò non poche polemiche fra la piazza, la dirigenza e il tecnico marchigiano. Sette anni dopo ne è passata tanta di acqua sotto i ponti eppure per Castori un pizzico di amaro in bocca ancora resta e durante la premazione degli Italian Sports Award commenta così: “Purtroppo di quel campionato non ho bei ricordi – esordisce il trainer del Carpi le cose però passano e non porto nessun rancore né verso la squadra nè verso la città. Di certo non rivivo con piacere le avventure di quella stagione. Nonostante tutto sulla panchina della Salernitana portai a casa 43 punti in 33 partite, la cosa che più conta nel giudizio di un allenatore, permettendo alla società comunque di raggiungere la salvezza. Inoltre non mi sembra che, da quando sono andato via, la squadra abbia fatto grandi cose. Per raggiungere i miei stessi punti ci sono voluti due anni, quindi andrei cauto con i commenti. Però il calcio è questo, ognuno ha fatto la propria strada e adesso ci si concentra sul futuro”.

Una nuova stagione che rivedrà i granata di nuovo in cadetteria. “Sono contento per la promozione della Salernitana in Lega Pro e per la possibilità di riabbracciare una categoria importante – commenta Castori – hanno stravinto il campionato con largo anticipo, imponendo la propria forza”. Su Menichini però zero battute, chissà forse rivivendo per un istante quell’infuocata estate di sette anni fa. Perché a volte ritornano, sperando di vivere un deja-vù con un finale completamente diverso.

Sabato Romeo