cinghialiVallo della Lucania. Ieri pomeriggio quasi tutti i primi cittadini del Parco si sono riuniti presso il Centro di Biodiversità per discutere dell’emergenza cinghiali.

Tra i punti trattati nel corso della riunione, sono stati presi in considerazione il problema dell’incolumità pubblica e privata dei cittadini; la necessità di realizzare un sistema di cattura con gabbie e/o recinti in grado di prendere i cinghiali vivi per destinarli al mercato e avviare la filiera; il bisogno di aumentare i pochi e mal dislocati selecontrollori da inserire nelle varie zone; la modifica della Legge 394 e infine l’elezione del nuovo Esecutivo che, secondo il professore Domenico Fulgione, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Napoli Federico II, ha rappresentato un pretesto dei sindaci a non restare uniti nel percorso da seguire.

I primi cittadini e i delegati  hanno espresso preoccupazione per le aggressioni fisiche dei cinghiali avvenute recentemente a Sanza e Castellabate e molti di loro si sono complimentati con il sindaco di Ottati, Edoardo Doddato, che ha riacceso la questione con la provocazione dell’ordinanza sull’abbattimento dei cinghiali.

Durante l’incontro, si è appreso della convocazione in Senato del direttore De Vita riguardo all’urgenza di modificare il quadro normativo.

Assenti alla riunione i sindaci degli Alburni che hanno diffidato il Parco e domandato la sospensione del Bando per la cattura e la vendita di cinghiali vivi.

Dalla pagina Facebook, il Presidente della Comunità montana Alburni, Pino Palmieri, ha affermato che il 18 settembre a Roscigno Vecchia verrà chiesto a deputati e senatori di sottoscrivere la proposta di modifica della legge istitutiva del Parco Nazionale del Cilento e ha voluto precisare che la maggioranza politica degli Alburni è contraria a iniziative personalistiche, rifiuta soluzioni non concordate con il territorio e non prende parte a  riunioni improduttive dell’assemblea del Parco.