20150916_095848Giffoni Valle Piana. Problemi amministrativi, beghe politiche, divergenze tecniche o rivendicazioni personali? Cosa c’è alla base del voltafaccia dei 4 consiglieri di maggioranza che, nel Consiglio comunale dello scorso 10 settembre, hanno votato contro l’approvazione del bilancio, rischiando di mettere il paese nelle mani di un Commissario straordinario?

Il Corriere di Salerno lo ha chiesto direttamente al Sindaco Paolo Russomando, apparso seriamente preoccupato per le sorti di Giffoni, un paese di cui ha tenuto in mano le redini per anni.

A seguito del voto contrario dei quattro consiglieri eletti nella maggioranza dei “Democratici per Giffoni” (Antonio Giuliano, Vincenzo Cavaliero, Maria Volpe e Giovanni Giannattasio) al Bilancio annuale di Previsione e al Piano Triennale 2015/17 delle Opere Pubbliche (vedi https://www.corrieredisalerno.it/76554/territorio/giffoni-valle-piana-tensione-al-comune-il-consiglio-non-approva-il-bilancio.html), Russomando vede messo in serio pericolo il benessere dei cittadini, al punto da informarli dei fatti, prospettando loro le gravi conseguenze che possono derivarne, con un manifesto che spicca per le vie del paese e da invitarli a partecipare alla prossima riunione del Consiglio, fissata per il 21 settembre, nella quale spera che il “buon senso” faccia cambiare il voto dei quattro consiglieri da contrario a favorevole.

Vediamo, allora, quali sono state le esatte parole del Sindaco, a riguardo.

Intervista.

Cos’è successo nella seduta del Consiglio Comunale del 10 settembre 2015?

In modo unilaterale e con un atto di grande irresponsabilità 4 consiglieri che sono stati eletti nella maggioranza dei “Democratici per Giffoni” si sono alleati con la minoranza in Consiglio comunale e non hanno fatto passare il bilancio di previsione 2015.

Secondo lei, perché questi Consiglieri hanno votato contro l’approvazione del bilancio?

A mio avviso, c’è un problema politico che è noto, cioè loro hanno un problema politico nei miei confronti, ma io ho ribadito anche in consiglio comunale che questo non giustifica la non approvazione del bilancio perché significa prendersela con i cittadini. Non approvare il bilancio è un atto di grande irresponsabilità perché parliamo di questioni che riguardano i cittadini – servizi che rischiano di non partire, investimenti che rischiano di rallentare o di non essere attuati -. Io dico di chiudere la fase del bilancio e di aprire una discussione politica, nella quale può emergere anche un novità rispetto a quella che è la situazione politica attuale, ma senza prendercela con a gente.

Quindi, lei ritiene che ci sarebbero beghe politiche alla base del voto contrario dei Consiglieri?

Questi consiglieri fino a prima del Consiglio Comunale non hanno mai preso una posizione pubblica di contestazione dell’amministrazione comunale, bensì ne hanno condiviso un programma, che hanno sottoscritto con gli elettori nel 2011. Noi non abbiamo fatto nessun atto che non riguardasse il programma con il quale ci siamo candidati alle elezioni del 2011. Io non so nello specifico che cosa sia potuto succedere, ma sta di fatto che noi avevamo un impegno che abbiamo sottoscritto con gli elettori del 2011, il programma è stato messo in moto quasi al 90%, e nel bilancio di quest’anno c’erano quelle piccole cose per completare il programma, che siamo riusciti a mettere in moto e che vorremmo completare. Quelli che sono rimasti intorno al Sindaco sono quelli che per senso di responsabilità vogliono completare questo programma e vogliono cercare di evitare che arrivi un Commissario straordinario nella città.

Ricordiamo che siamo alle porte delle prossime elezioni amministrative.

, per chi si vuole ricandidare sarebbe una cosa gravissima l’insediamento di un Commissario straordinario. Io non posso ricandidarmi perché sono al mio secondo mandato consecutivo, ma se io mi fossi potuto ricandidare, assolutamente avrei cercato di evitare di portare a Giffoni un Commissario straordinario. L’ultimo Commissario straordinario che è venuto a Giffoni per una crisi politica – a parte un’esperienza del 2001 – è del 1983. Quindi, noi siamo a 35 anni quasi da quest’esperienza e rischiamo nel 2015 con investimenti importanti, di regalare alla città un commissariamento.

Se la situazione che si profila è questa – ovvero abbiamo una compagine amministrativa che, a quanto lei sta dicendo, pur con le sue beghe politiche interne, ha comunque portato avanti l’amministrazione nel miglior modo possibile nel corso degli anni per il bene dei cittadini – perché togliere fiducia al Sindaco proprio ora, per giunta a pochi mesi dalle elezioni?

Non c’è un motivo politico. Nella riunione che abbiamo fatto sull’approvazione del bilancio, non è emerso dalla discussione un motivo per il quale queste persone votano contro il bilancio. Non c’è stato un motivo tecnico, ovvero non c’è stata alcuna proposta, ad esempio, di una spesa diversa. C’è una presa di posizione forte da parte del professore Antonio Giuliano, il quale sostiene che per lui è finita un’esperienza di governo durata 9 anni e mezzo, e in questi ultimi 6 mesi intende fare una scelta politica differente e, quindi, si vuole differenziare con il voto contrario in Consiglio Comunale.

Questa, quindi, è stata la sua spiegazione. Bisognerebbe, magari, chiedere a lui, nello specifico, cosa l’abbia spinto a questa scelta politica differente.

Io credo che, almeno dalle righe del suo intervento, venga fuori la questione della sostituzione del vicesindaco.

Cosa riguarda la questione del vicesindaco?

Sei mesi fa io ho fatto un rimpasto di Giunta e ho sostituito il vicesindaco, lasciando ad Antonio Giuliano le stesse deleghe che aveva prima, mentre la delega del vicesindaco l’ho data ad Antonietta Buonanno. Questo perché noi stavamo attivando la decadenza e sarebbe dovuto rimanere un Sindaco facente funzione. Dopo un anno di incertezza, di dubbi e di preoccupazioni, Antonio Giuliano, a tre giorni dall’ultimo Consiglio comunale, ancora non era convinto se ricoprire la carica di Sindaco facente funzioni oppure no. Su questa sua incertezza, dopo aver discusso per tre/quattro ore nell’ultima riunione drammatica di maggioranza, gli dissi che se non mi avesse dato una risposta entro la sera stessa, sarei stato costretto a cambiare il vicesindaco, perché avrei dovuto mantenere un governo nella città – considerando vari progetti da realizzare e completare -, alla quale non avrei mai voluto regalare un Commissario straordinario, in vista della candidatura alla Regione. Poi il Partito mi impose di sciogliere il Consiglio comunale, pena la mia esclusione dalla lista del Partito Democratico, e allora rinunciai a candidarmi alla Regione, anche qui per senso di responsabilità nei confronti della città, perché non mi sarei mai sognato di fare questa scelta di candidarmi, regalando un Commissario alla città. Gli stessi quattro dissidenti che oggi stanno facendo questo atto ignobile, sono gli stessi ce dicevano che io volevo candidarmi alla Regione, regalando così il commissariamento a Giffoni.

Quindi, a questo punto, si potrebbe intravedere una rivendicazione alla base di questo cambio di direzione?

Io credo siano beghe politiche alle quali i cittadini non sono interessati, perché se non approviamo il bilancio facciamo un danno ai cittadini, ai servizi, agli investimenti, e credo sia da persone irresponsabili. Nel manifesto pubblico li ho invitati a partecipare alla seduta del Consiglio Comunale che si terrà il prossimo 21 settembre, perché possano capire chi è dalla loro parte e chi è da un’altra parte.

Dunque, lei vede un gruppo pro e un gruppo contro i cittadini?

Direi che è più che evidente. Io non mi sarei mai sognato, dopo 9 anni e mezzo, di votare l’ultimo bilancio contro.

Il 21 settembre il Consiglio si riunirà e sarà riproposta la questione. Pensa che i Consiglieri contrari cambieranno il proprio voto?

Io spero che ci sia un senso di responsabilità da parte dei consiglieri comunali perché, al di là delle bieche politiche, io credo che se si vuole bene a questa città si deve evitare di non far votare il bilancio. Quindi, io farò un ultimo appello al buon senso dei consiglieri, affinché si possa approvare il bilancio. Il bilancio può passare in tanti modi – ci si può astenere, ci si può allontanare dall’aula per permettere a chi vuole di votare – ma spero non si faccia un danno grosso alla nostra città. Nel caso in cui il bilancio sia approvato e non ci siano comunque le condizioni politiche per andare avanti, arriverebbe un Commissario, ma almeno con un bilancio approvato, dove sono programmate le cose che, a quel punto, il Commissario dovrà fare per forza.

Sono diverse le strade che, quindi, potrà prendere la vicenda. E lei crede che, se il voto sarà cambiato, accadrà in nome del “buon senso” dei Consiglieri contrari?

Lo spero! La gente mi ferma per strada, molto arrabbiata e molto delusa dal comportamento di questi quattro, che sono stati molto criticati. La gente ha capito che qui non c’è alcuna questione che riguarda un problema amministrativo o un problema politico, bensì che qui c’è di fatto una questione personale tra Antonio Giuliano e il Sindaco, e Antonio Giuliano per abbattere il Sindaco non pensa al bene della città e, quindi, vota contro il bilancio di previsione. Quindi, voglio che i cittadini, partecipando al consiglio, vedano chiaramente cosa accade, anche perché la mia esperienza di governo della città si conclude tra 6 mesi, quindi, non ho ambizioni a candidarmi ad altro. Io ho fatto i miei 10 anni, i 5 anni alla Provincia, sono 15 anni che mi impegno per il territorio e per questa città. E’ evidente che sono in una fase terminale di esperienza del governo locale, che vorrei terminare, non per me, ma per i cittadini, nel modo migliore.

C’è stato un caso di ritiro delle deleghe. Come spiega questa azione?

E’ prassi consolidata che se qualcuno fa una scelta diversa da quella di far parte di un’amministrazione, la prima cosa da fare, per senso di educazione, è quella di restituire le deleghe al Sindaco, le stesse deleghe che questi gli ha consegnato per portare avanti progetti e iniziative. Mi dispiace che la consigliera Volpe, alla quale è stata ritirata la delega, possa dichiarare che io stia facendo questa cosa contro i cittadini. Non è assolutamente così. Il progetto che doveva essere presentato alla regione Campania è stato inoltrato – tra le altre il progetto non avrebbe dovuto inoltrarlo lei, bensì avrebbe dovuto comunque presentarlo il capo dell’amministrazione, ovvero il sindaco, a prescindere che lei avesse o meno le deleghe, quindi non è cambiato nulla -. Si cerca solo di creare preoccupazione e confusione nell’opinione pubblica, ma di fatto non ci sono problemi per l’attuazione delle iniziative che lei aveva intrapreso in collaborazione con me. Tutte le questioni che riguardavano le politiche del lavoro e le politiche sociali, delle quali si occupava lei con l’assessore Iannuzzi, sono state portate a termine. Nel corso di questi anni non c’è un’iniziativa che il consigliere mi abbia fatto o mi abbia sottoposto all’attenzione che io non abbia accompagnato politicamente e istituzionalmente. Mi sembra strano che dopo quattro anni e mezzo si dica che io sono una persona antidemocratica e, anche dinanzi al fatto che lei non aveva più garantito l’appoggio al gruppo “Democratici per Giffoni” e aveva fatto una scelta in Consiglio di iscriversi al “Gruppo Misto”, io non le ho tolto la delega. Io le ho tolto la delega a seguito del suo voto negativo al bilancio, perché votare negativamente al bilancio non significa votare contro il Sindaco bensì significa votare contro i cittadini e contro Giffoni. Io non posso avere tra i delegati una persona he voti contro la città e contro i cittadini.

Dalle parole del Sindaco emerge chiaramente che, di qualsiasi natura sia stata la ragione del voto contrario, ciò che conta è garantire tranquillità ai cittadini, poiché né rivalità politiche né personali valgono il loro benessere e lo sviluppo della città.

Un appello, quindi, alla responsabilità e al buon senso, quello che il primo cittadino lancia ai quattro dissidenti, per e in nome della cittadinanza.

Come si legge sul manifesto, rischiano di non partire alcuni servizi – i lavori presso la scuola “Don Milani”, presso lo stadio comunale “Giuseppe Troisi” o quelli per l’acquedotto di Ornito -, che vengano rallentati i lavori appaltati coni fondi europei per quasi 30 milioni di euro – Giffoni Multimedia Valley, restauro del castello, ecc. – e la consegna delle tombe e delle cappelle del nuovo cimitero comunale.

Inoltre, potrebbe non essere effettuato il servizio di accoglienza ai bambini di tutti i plessi scolastici, come anche il tempo pieno nelle scuole primarie; si rischia di rallentare l’approvazione del Puc, potrebbe non essere più garantita l’integrazione salariale agli Lsu, ecc.

Ora si dovrà solo attendere il prossimo 21 settembre per sapere se Giffoni arriverà alle amministrative del 2016 con il Sindaco che ha votato o se vedrà sedere in Municipio un Commissario straordinario.

 

Raissa Pergola