Un successo scacciacrisi. Chiude il dicembre di fuoco con tre punti d’oro e con un pizzico d’ottimismo in più Alberto Bollini. La zampata di Donnarumma e la potenza di Coda fermano il traballare di una panchina non più saldissima dopo il k.o. di Avellino. Ed invece all’Arechi la Salernitana ritrova il sorriso sia della classifica che della propria gente, come sperato dal tecnico mantovano prima del match. “Questa è una vittoria importantissima – ammette Bollini in sala stampa – Venivamo da due sconfitte consecutive nelle quali non meritavamo di perdere. La squadra si era impaurita rendendo ancora più pesante il lavoro svolto in settimana. Oggi però siamo stati bravi a non commettere i tanti errori commessi sulle palle inattive portando a casa tre punti d’oro, contro un avversario che nonostante le tante defezioni per me resta una delle migliori compagini di questo campionato”. Un’affermazione tanto cercata quanto attesa, spegnendo sul nascere anche il clima incandescente respirato in città dopo il k.o. nel derby. “Nei giorni scorsi abbiamo fatto i conti con una pressione non indifferente. Sappiamo bene come per i tifosi la Salernitana sia questione di vita. Tutti però sono stati bravissimi nel gestire e nell’incalanare nel verso giusto questa attesa, mettendo in campo un’ottima prestazione”. Un sospiro di sollievo sia per il risultato che per le condizioni di Rosina (“solo un trauma, niente di preoccupante”, svela Bollini), prima di fare i complimenti al proprio gruppo. “Siamo scesi in campo con lo spirito giusto unito ad una grande compattezza e disponibilità della squadra a sacrificarsi. Andare avanti all’intervallo è stato importante, peccato non averla chiusa subito nel secondo tempo non sfruttando alcune nitide palle gol. Il gol di Dezi ci ha complicato il finale ma questa volta non per demerito nostro”. Un sorriso dunque, a pochi giorni dall’avvio di un mercato che di sicuro non vedrà tra i protagonisti Massimo Coda. “Uno bravo come lui gioca con una maglia importante come quella della Salernitana. Resta e resterà qui senza alcun dubbio”, una carezza al suo bomber prima di concentrarsi su ciò che verrà. “Con la società non ho ancora affrontato questo tema – racconta Bollini – Personalmente sono per la cura delle due fasi, per l’adattabilità e l’atletismo dei calciatori nell’affrontarle ma anche per l’adattamento del tecnico per mettere in campo la miglior formazione possibile. Ciò che più conta è la disponibilità di questa squadra. Oggi, ad esempio, Donnarumma è partito inizialmente sulla trequarti e ha saputo far male. Come lui però hanno fatto bene Laverone dall’inizio o  Improta e Caccavallo da subentrati. Non esistono né titolari, né riserve ma l’idea che tutti possono essere decisivi in qualsiasi momento del match”.

Sabato Romeo