tribunali_togaFisciano. La morte di Ettore Abagnale, 14 anni, sarebbe da attribuire alla negligenza, imprudenza ed imperizia di uno degli operai impiegati nella raccolta delle ciliege. Questa è la teoria sostenuta dall’accusa ed accolta dal giudice che ha deciso di rinviare a giudizio l’operaio con l’accusa di omicidio colposo.

Lo scorso giugno il 14enne si trovava nei pressi di un terrene di proprietà della sua famiglia dove stava avvenendo la raccolta delle ciliegie da vendere in beneficenza per un’associazione di volontariato. Il giovane Ettore decise di aiutare nella raccolta delle ciliegie e si posizionò da un lato di una scala di alluminio alta 8 metri. L’operaio non curandosi della linea dell’Enel ad alta tensione, spostò la scala che accidentalmente tocco i cavi dell’elettricità.

Il 14enne venne folgorato e morì pochi minuti dopo aver raggiunto l’ospedale di Mercato San Severino.

Secondo l’accusa l’operaio non avrebbe dovuto permettere al 14enne di compiere il lavoro senza le dovute precauzioni:  il ragazzino non indossava indumenti idonei, come delle scarpe in gomma che avrebbero evitato che il 14enne rimanesse folgorato.