Con la vittoria larga a Taranto (4-0), la Paganese blinda l’ottavo posto ed ora vede sempre più vicina la sesta piazza detenuta dal Cosenza (a +2). Non vogliono fermarsi più gli azzurrostellati e a confermarlo è anche il trainer Gianluca Grassadonia.

TRE PUNTI PESANTI – “Avevamo grande rispetto per il Taranto. Gli episodi hanno girato a nostro favore ma siamo stati bravi a sfruttarli. Siamo stati coraggiosi ed abbiamo conseguito una vittoria importante che ci proietta verso i play-off. Ora però bisogna pedalare e scalare quante più posizioni possibili”.

SUL TARANTO – “Non vorrei sembrare una voce fuori dal coro, ma loro hanno avuto comunque una buona reazione nel secondo tempo procurandosi qualche occasione per riaprirla. Non era facile perché erano in ogni caso in inferiorità numerica. Hanno cercato di rientrare in tutti i modi in partita, lottando contro ogni difficoltà. Del resto non è mai semplice giocare in uno stadio così importante e si è visto anche dal numero dei tifosi presenti, cosa che non mi aspettavo. Ma Taranto è una piazza importante ed è per questo che la vittoria ci dà ancora più morale. Certo, il Taranto era in difficoltà e lo sapevamo. E’ normale: perdi una partita, come domenica scorsa, nel recupero e, quando sai di giocarti una gara importante, se non hai un episodio favorevole all’inizio, poi vai sotto e comprometti tutto. Il rigore a loro favore non concesso? Ero distante e avevo troppi giocatori davanti”.

INFORTUNI – “E’ stata la vittoria del gruppo e chi non giocava da tempo ha sfruttato al massimo l’occasione. Si è giocato di nuovo di mercoledì e abbiamo dato a fondo a tutto l’organico a disposizione facendolo ruotare. Avevamo anche qualche problema perché Reginaldo e Della Corte avevano riposato sabato e non erano al meglio. Abbiamo fatto respirare qualche giocatore perché ne aveva bisogno, ma chi è sceso in campo ha dato il massimo. La mia è una squadra abituata sempre a giocare. Poi le partite si possono perdere ma l’idea di base è sempre quella di proporre calcio”.

OCCASIONI SPRECATE SUL 2-0 – “Mi sono arrabbiato molto. Dovevamo fare cose diverse, magari palleggiare di più come avevamo fatto nel primo tempo. Ma alcuni non ne avevano più, vedi Tascone, Longo o lo stesso Zerbo”.

IL SOGNO CONTINUA – “Sono tanti i segreti. Intanto una grande società che non ci ha fatto mancare mai niente e che ha saputo aspettare anche nei momenti difficili. La Paganese era stata cancellata e sono stati bravi Bocchetti e Ferrigno a costruire la squadra. A gennaio c’è stato un altro terremoto con una ventina di cambi tra arrivi e partenze. Ci aiutato il lavoro: ho una squadra che mi segue e uno staff tecnico che cerca di fare le cose nella maniera migliore”.