(30)Un pomeriggio da incubo. Salernitana-Pescara 2-4 è un film horror che chiude un 2018 avaro di emozioni. Novanta minuti che fanno da specchio ai dodici mesi granata, fatta di speranze e illusioni (il 2-0 di Vitale sembrava aver messo in ghiaccio il match), prima del clamoroso crollo sia fisico che mentale del secondo tempo, con il poker del Pescara che riapre vecchie ferite e spegne anche l’entusiasmo rinato intorno ad Angelo Gregucci.

 

Gregucci vara il 3-4-2-1 con A.Anderson e Rosina alle spalle di Bocalon. In mezzo al campo riconfermati Di Tacchio e Akpa Akpro con Vitale e Pucino esterni, in difesa invece ritorna Schiavi. La Salernitana approccia bene alla partita, mostrando piglio e personalità. Alla prima occasione utile i granata passano: Vitale batte un piazzato che premia Pucino, bravo nel battere Fiorillo e far esplodere l’Arechi. I granata tengono il campo con ordine e macinano gioco, sfiorando il raddoppio con un siluro di A.Anderson che mette i brividi di Fiorillo sibilando l’incrocio dei pali. Il Pescara si scuote e troverebbe al 34’ il pari con Gravillon sugli sviluppi di un corner in cui però il direttore di gara Pillitteri ravvisa un fallo su Bocalon annullando il gol. Capovolgimento di fronte e lo stesso Gravillon ferma con la mano un cross di Akpa Akpro regalando un penalty ai granata. Dal dischetto Vitale è freddo (e fortunato), regalando il 2-0. Nemmeno il tempo di godersi il doppio vantaggio che il Pescara rientra in partita con la deviazione aerea di Mancuso che beffa Micai e riapre il discorso.

Gregucci deve rinunciare ad Akpa Akpro, sostituito da Castiglia, ma dopo sette minuti Scognamiglio fa 2-2 sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto velocemente fra le polemiche dei granata per un possibile fuorigioco di Memushaj sulla battuta di Brugman. La Salernitana accusa il colpo ma resta in piedi al 60’, quando Mancuso si presenta tutto solo davanti a Micai esaltando l’estremo difensore. L’ex Bari però nulla può sul cross di Marras che permette a Mancuso di bruciare Mantovani e siglare il sorpasso. La Salernitana si spegne e deve dire grazie prima al palo che ferma il tiro dello scatenato Marras e poi ad Antonucci che a porta vuota spedisce alto. Gregucci inserisce Jallow per Vitale ed il gambiano squilla servendo a Rosina un pallone da buona posizione che il dieci granata però spreca calciando sul fondo. Ben più pericoloso il sinistro dalla distanza di Castiglia, fuori per centimetri. All’81’ Mancuso mette a segno la tripletta che spegne la Salernitana mentre l’Arechi grida forte il proprio dissenso.

RETI: 13’ pt Pucino (S), 35’ pt rig. Vitale (S), 37’ pt, 16’ st  e 36’ st Mancuso (P), 7’ st Scognamiglio (P)

SALERNITANA (3-4-2-1): Micai; Mantovani, Schiavi, Gigliotti; Pucino, Akpa Akpro (1’ st Castiglia), Di Tacchio, Vitale (20’ st Jallow); Rosina, A.Anderson (33’ st Orlando); Bocalon.
In panchina: Vannucchi, D.Anderson, Perticone, Migliorini, Casasola, Mazzarani, Palumbo, Vuletich, Djuric. Allenatore: Gregucci

PESCARA (4-3-3): Fiorillo; Ciofani, Gravillon, Scognamiglio, Del Grosso; Memushaj, Brugman (41’ st Palazzi), Melegoni (10’ st Kanoutè); Marras, Mancuso, Antonucci (22’ st Machin).
In panchina: Kastrati, Monachello, Balzano, Elizalde, Farelli, Perrotta, Crecco, Del Sole, Palmucci. Allenatore: Pillon.

ARBITRO: Luigi Pillitteri di Palermo (Assistenti: Luciano-Vecchi. Quarto uomo: Marini)-

NOTE. Spettatori: 9824. Ammoniti: Scognamiglio (P), Brugman (P), Castiglia (S). Recupero: 0’ pt, 4′ st.