Napoli. Riguardo i requisiti di pensionamento della categoria dei marittimi, modificati dalla riforma Fornero nella scorsa legislatura, SEL Campania comunica che, nelle scorse settimane, la FILT-CGIL marittimi Campania, il compartimento di Napoli del Collegio dei Capitani di lungo corso e l’associazione nazionale ‘Gente di Mare‘ hanno manifestato la loro ferma opposizione.
Secondo quanto stabilito dalla riforma Fornero, nello specifico, il personale di macchina dovrà raggiungere il 57esimo anno di età (e dal 2018 il 58esimo) perché gli sia riconosciuta l’anzianità speciale, mentre il personale di coperta dovrà attendere il compimento dei 67 anni per maturare il diritto alla pensione. SEL Campania denuncia che “ciò è del tutto irragionevole, specie considerati da un lato la qualifica di lavoro usurante da sempre assegnata dal Legislatore italiano al lavoro del personale di macchina, e dall’altro le esigenze di comando ed i requisiti fisici da sempre richiesti per il personale di coperta, il cui lavoro a bordo presuppone riflessi pronti ed un vigore fisico che un marittimo quasi 70enne potrebbe non avere”.
“Costringere il personale di coperta a restare in servizio fino al compimento del 67esimo anno d’età”, conclude la nota di SEL Campania, “rischia di compromettere la qualità del servizio reso dal personale stesso e dalle compagnie di navigazione ai passeggeri, e di non garantire a questi ultimi adeguati standard di sicurezza. Ecco perché l’onorevole Arturo Scotto, deputato e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà Campania, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, per chiedere di rivedere tali misure tenendo in maggiore considerazione le specificità del lavoro marittimo ed avviando un confronto concreto e propositivo con le realtà coinvolte nella questione”.