salern_guazzo_450x240La più bella Salernitana dell’era Lotito pareggia per 1-1 ad Ascoli a cospetto di un avversario a cui resta soltanto il blasone, ma che in realtà difficilmente potrà puntare ai play off se non interverrà concretamente sul mercato in inverno.

11 tiri in porta a 2 per i granata, un dato che è sufficiente per capire quanto la squadra ospite abbia dominato a cospetto dei bianconeri, graziati dalla giornata storta dell’attaccante Matteo Guazzo: il “principe”, invocato a gran voce dalla tifoseria, ha segnato rocambolescamente la rete del momentaneo vantaggio, ma ha sprecato 4 palle gol a tu per tu con il pipelet marchigiano beccandosi, a fine gara, un rimprovero da parte del presidente Lotito. Promosso a pieni voti, invece, il tecnico Stefano Sanderra, eccessivamente criticato da una piazza che ne chiede a gran voce l’esonero, ma capace di stravolgere completamente l’undici titolare lasciando in panchina Siniscalchi, Montervino e Ginestra, apparsi in debito d’ossigeno nelle ultime settimane, e gettando nella mischia Perpetuini, Tuia e, soprattutto, Berardi, preferito a Iannarilli tra i pali.

La cronaca. Nel primo tempo la Salernitana è scesa in campo con un inedito 4-3-2-1: Berardi, come detto, in porta, difesa a 4 con Luciani e Rizzi terzini e Tuia e Molinari al centro, in mediana Perpetuini al fianco di Esposito e Volpe, in avanti il rientrante Foggia ed il brasiliano Gustavo in appoggio all’unica punta Guazzo. L’Ascoli di Fabiani e Pergolizzi risponde con il 4-3-3 e schiera dal primo minuto gli ex Falzerano, tra i migliori in campo, e Pestrin, al solito nervoso ed inconcludente. E’ una Salernitana completamente diversa dal solito, ben organizzata tatticamente e capace di far girare il pallone con una certa disinvoltura, tuttavia penalizzata dalle pessime condizioni del terreno di gioco.

Dopo aver fallito 4 occasioni nitide con Volpe, Perpetuini e Guazzo (due volte), i granata trovano il meritato vantaggio proprio con il “Principe” sugli sviluppi di una punizione calciata alla perfezione da un ottimo Foggia e facendo esplodere i 150 tifosi assiepati nel settore ospiti. Il gioco c’è, la concretezza no, perchè la Salernitana ha la colpa di tenere i ritmi alti, ma di non chiudere il match a proprio favore nonostante la difesa ascolana sia andata più volte in grandissimo affanno.

Come spesso capita, nella ripresa il copione cambia e l’Ascoli prende coraggio pur rischiando lo 0-2 ancora con Guazzo, che spara addosso al portiere dal limite dell’area piccola guadagnandosi le ingiurie dello scatenato patron seduto in tribuna. Dopo un tiro fuori di poco di Pestrin ed un’uscita a vuoto di Berardi (che merita comunque un’ampia sufficienza), ecco il pareggio dell’Ascoli: cross di Falzerano, dormita colossale del neo entrato Siniscalchi ed 1-1 di Tufano. 60 giri di lancette ed altro errore sotto porta di Guazzo: splendido lancio di prima di Gustavo ed altra conclusione da dimenticare dell’ex attaccante del Melfi, che si conferma tutt’altro che prolifico per la Prima Divisione. L’ultimo quarto d’ora non riserva alcuna emozione, al “Del Duca” finisce 1-1 tra mille rimpianti e tante polemiche.

Gaetano Ferraiuolo

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Foto ussalernitana1919.it