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San Giovanni a Piro. Proseguono le mobilitazioni del Comitato Salute Pubblica che si batte per lo spostamento dell’antenna Telecom collocata nel centro del paese in località Ponte. In seguito alla protesta di giovedì scorso, in cui centinaia di persone si sono mobilitate in un corteo che ha sfilato lungo le vie cittadine, questa sera ci sarà un altro incontro presso l’albergo La Pergola.

L’antenna, deve essere assolutamente spostata, è altamente pericolosa, siamo a rischio contaminazione”, queste le parole del responsabile del Comitato, l’avvocato Franco Maldonato. “Negli ultimi anni,-sostiene il presidente- sono notevolmente aumentati i casi di tumore lungo l’area limitrofa l’installazione. In questo tratto si trovano anche una scuola ed una casa canonica”.

L’amministrazione comunale ha le mani legate in quanto l’antenna è posta su di un suolo di proprietà  della Telecom. L’unica soluzione fattibile sarebbe quella di spostarla in territori di proprietà del comune, molto più decentrati, mettendo così in atto il Piano Antenne che sarà approvato nel prossimo consiglio comunale di venerdì.

Il Comitato si oppone, “Questa non è una soluzione, molte delle dichiarazioni del sindaco sono bugie colossali – sostiene Maldonato – i parametri dell’ARPAC sono prettamente legislativi e totalmente al di sotto di quelli internazionali, queste verifiche devono essere effettuate dai distretti sanitari, come L’Asl, distretto di Salerno”.

Inoltre “Il primo cittadino può e deve intervenire, non esistono ostacoli allo spostamento dell’antenna, bisogna far appello al principio di precauzione”, che permette alle amministrazioni locali di intervenire per fini cautelativi su questioni di controversie scientifica.

Intervenire è un dovere delle amministrazioni, non farlo vuol dire infrangere una legge, “l’articolo 32 della costituzione secondo la quale –conclude Maldonato- la Repubblica deve garantire il diritto alla tutela della salute degli individui e della collettività”.

Non la pensa così il sindaco Maria Stella Giannì, che dice di essere totalmente disponibile al dialogo.

“Condivido pianamente – sottolinea- la preoccupazione dei miei concittadini ma non esistono certificazioni che attestino scientificamente la  pericolosità del sito limitrofo l’antenna. Sei anni fa – chiosa il primo cittadino, l’ARPAC nel rilevare le emissioni di radiazioni elettromagnetiche del dispositivo, attestò che erano perfettamente nella norma”.

Caterina Ianni