cstpSalerno. Una protesta clamorosa quella di alcuni dipendenti del Cstp, il Consorzio trasporti salernitano, che ieri mattina si sono incatenati dinanzi al portone della Provincia nel tentativo di avere risposte concrete sul futuro dell’azienda a rischio fallimento.

Il gesto dei lavoratori è stato dettato da quanto accaduto lo scorso venerdì in Consiglio provinciale, quando la maggioranza di Fratelli d’Italia, all’atto della discussione dell’ordine del giorno riguardante il completamento dell’iter di ricapitalizzazione del Cstp, è uscita dall’aula facendo venire a mancare il numero legale e, di conseguenza, annullando la trattazione dell’argomento.

Tanta la rabbia dei dipendenti che da ormai tre anni stanno vivendo un vero e proprio incubo, con il destino della loro azienda sempre in bilico. Una delibera, quella che avrebbe dovuto ratificare il pagamento da parte della Provincia della quota mancante per la ricapitalizzazione dell’azienda (ammontante a 876mila euro tra il ripiano delle perdite e le quote inoptate), particolarmente attesa dal momento che il Ministero dello Sviluppo economico ha chiesto integrazioni al piano industriale presentato dal commissario straordinario dell’azienda, Raimondo Pasquino, proprio in ordine al mancato completamento dell’iter di ricostituzione del capitale sociale del Cstp da parte della Provincia di Salerno.

Così, intorno alle 10, il direttore generale dell’Ente Ciro Castaldo ha comunicato ai lavoratori in protesta la decisione di convocare il Consiglio provinciale per la mattinata di giovedì: sarà in seconda convocazione e ciò implicherà la necessità che vi siano anche solo 12 consiglieri provinciali in aula affinché la delibera venga discussa e approvata.

Sciolte le catene, l’assessore provinciale Michele Cuozzo ha incontrato sindacati e dipendenti. Raggiunto al telefono dice: “Quella della scorsa settimana è stata una figuraccia politica e ce ne assumiamo le responsabilità. Ma voglio precisare che non è dipeso dal presidente o dalla maggioranza. In questi mesi non abbiamo consumato tempo ma atti che seguono un iter imposto dalla legge.”

La Provincia, infatti, è finalmente pronta a licenziare l’importante provvedimento: ”Abbiamo messo a punto un atto inattaccabile – ha spiegato Cuozzo – anche alla luce dell’incertezza della sopravvivenza della Provincia. Se ci sarà qualcuno dopo di noi, in tal modo, non potrà impugnare questa delibera di ricapitalizzazione”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere capogruppo del Pd in Provincia Giovanni Coscia che ha particolarmente spinto perché vi fosse una nuova seduta dell’assise: “Ci appelliamo al senso di responsabilità di tutti i consiglieri provinciali – ha scritto in una nota – affinché assicurino la presenza nel consiglio in modo che possano essere discussi in via definitiva gli importanti argomenti che riguardano il futuro di tanti lavoratori”.

Enrica Bovi