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La società USD Cavese 1919 ha comunicato di voler cedere le proprie quote. Problemi gestionali e ambientali hanno spinto la società a prendere questa decisione.

Una delle  cause principali è la mancata assegnazione della struttura sportiva di “Santa Lucia”, fondamentalmente per il Progetto futurista della Società che voleva trasformare la stessa in una “cantera” per i giovani talenti. La società contesta che all’interno dello stadio si allenassero tre squadre con tutto che si pagava un canone al Comuni. Nel tentativo di ottenere l’utilizzo della struttura in via esclusiva la società ha cercato di forzare la mano, non pagando il corrispettivo al Comune. Di tutta risposta, l’amministrazione comunale (rifiutando l’accordo per estinguere il debito della società) ha costretto la squadra a trasferirsi a Nocera.

“Ovviamente la nostra contestazione verso il Comune e gli organi competenti è stata quella di non pagare (unica arma a nostra disposizione) – ha dichiarato l’Amministrazione della Società – i fitti mensili degli ultimi mesi cercando di creare rumore ed interessi a tal proposito, ma per giusta risposta abbiamo ricevuto l’ultimatum da parte del Comune di pagare l’intero importo con la minaccia di chiudere il campo di allenamento, cosa che poi è avvenuta incredibilmente dopo averci fatto pagare anticipatamente una settimana di fitto, nell’attesa che la nostra proposta di dilazione si sarebbe discussa. Inoltre anche un parziale acconto ci è stato rifiutato”.

“In tutta questa situazione la Sig.ra Assunta Medolla, Dirigente dell’Ufficio Sport del Comune di Cava dei Tirreni, è solo la punta dell’ iceberg di un intero boicottaggio generale nei nostri confronti. Eloquente è l’articolo pubblicato venerdì 28 Febbraio 2014 sul sito Corriere Cavese del Calcio a firma di Nello Bisogno di cui riporto solo uno stralcio finale: “Una situazione che ha dell’assurdo, come assurdo ed irreale è l’indifferenza della tifoseria metelliana. In altri tempi, come già accaduto, sarebbero scesi in piazza minimo 500 (forse più) per protestare contro il Comune ed evitare l’esilio della propria squadra. La Cavese è dei cavesi, ma ora che è rinata non sappiamo più difenderla! Ma la cosa che fa più male è che gli stessi cavesi stanno rompendo il giocattolo” stralcio dell’articolo”.

A tale proposito la Società dichiara: “Continuare a fare calcio nonostante l’indifferenza di una parte della tifoseria prevenuta e istigata e dell’imprenditoria locale fredda e scettica, chiedere concretamente la gestione di un campo sportivo, dove poter far allenare la squadra e crescere le giovani leve, far viaggiare la squadra in aereo, pagando tutto regolarmente, quando avremmo potuto optare per un economico bus a discapito della forma fisica della squadra. Se queste sono le nostre colpe, siamo orgogliosi di prendercele”.

Da questo la decisione di vendere le Quote con la speranza che i futuri soci possano raggiungere risultati migliori assicurando alla società USD Cavese 1919 un futuro prospero e duraturo.