sergio-vetrella-0512a-01Il Corriere di Salerno ha intervistato Sergio Vetrella , assessore ai Trasporti e Viabilità della Giunta Regionale della Campania e coordinatore della commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Soddisfatto del Tic, il nuovo biglietto per la mobilità pubblica in Campania, ha deciso di puntare non solo sull’ammodernamento dei treni per garantire un miglior servizio ai pendolari, ma di aprire gare per qualunque forma di trasporto pubblico presente sul territorio.

Dopo 5 anni di gestione della Regione Campania, rimane un forte sostenitore del governatore uscente Stefano Caldoro in vista delle prossime elezioni regionali.

 

 

L’INTRODUZIONE DEL TIC (TICKET INTEGRATO CAMPANIA)

Un mese fa gli studenti di diversi istituti salernitani sono scesi in piazza per protestare, tra le altre cose, anche contro l’aumento del prezzo del biglietti, lamentandosi, in particolare, del nuovo piano tariffario e dell’introduzione del Tic. Quali sono i vantaggi di questo nuovo piano tariffario?

Innanzitutto bisogna dire che sia il Tic che il biglietto aziendale hanno ridotto notevolmente i costi per l’utente. Quindi, ciò di cui si sono lamentate poche persone non rappresenta la fotografia della situazione a livello regionale. Ormai stiamo andando a regime e tutti gli utenti si stanno rendendo conto dei vantaggi che questo nuovo sistema comporta. Da una parte quello aziendale, evidente sotto gli occhi di tutti, tanto che a noi ormai i dati che cominciano ad arrivare fanno vedere che l’aziendale è quello più richiesto e nella direzione che avevo previsto, cioè era ingiusto far pagare agli utenti una tassa nascosta per tenere in piedi il sistema solo integrato. Noi l’integrato l’abbiamo mantenuto inalterato e abbiamo affiancato, quindi, l’aziendale. Oltre a quello aziendale, che va benissimo e che sta portando notevoli riduzioni economiche agli utenti, tanto che le aziende, dall’altra parte, ci dicono che loro da tutto questo incassano di meno. Quindi, il fatto stesso che da una parte ci sia qualcuno che dice che il biglietto costa di più e dall’altra le aziende che dicono che incassano di meno è un elemento chiaro per dire che noi nel bilanciamento siamo stati abbastanza bravi.

Solo in alcune piccole aree il discorso del Tic ha portato a un incremento significativo.

Queste aree le possiamo dividere in due parti: le aree che stanno a confine tra una fascia e un’altra, che le fanno ricadere nella fascia successiva. In questo caso, per alcuni di questi, dove era possibile ed era evidente che c’erano stati alcuni calcoli non precisi, siamo già intervenuti con una riunione del Comitato del Bacino Unico Regionale e abbiamo già deciso di correggere questi errori. Quindi, per un numero abbastanza elevato di cittadini che fanno parte di queste aree, entro poco – penso entro il 1 aprile, considerano i tempi che occorrono a cambiare e ad avvertire tutti che è cambiato, scatterà nella fascia inferiore e, quindi, pagheranno di meno. Negli altri casi, invece, e sono pochissimi, per fare un esempio Pozzuoli, vicino Napoli, dove per una ragione incomprensibile che nessuno è riuscito a spiegare, forse erano ragioni politiche, in un modo o nell’altro, anche se la distanza era di parecchi chilometri, chi stava a Pozzuoli spendeva meno di uno che stava – sono circa 16 km – a 2 km e che pagava, quindi, di più. Abbiamo creato un sistema equo nel quale si paga in proporzione al numero di chilometri effettuati, tranne queste aree di tipo urbano, nelle quali, finché non avremmo l’obliterazione in salita e in discesa, sarebbe stato davvero difficile poter fare un discorso giocando sui chilometri e sui metri, e quindi abbiamo creato queste condizioni e le indicazioni che sto avendo da tutte le parti e stiamo però ovviamente affrontando altri problemi, la distribuzione dei biglietti, abbiamo stampato 500mila copie di un opuscolo che stiamo dando a tutti gli utenti, c’è il sito dell’Acam sul quale chiunque si può collegare per vedere qual è la migliore tariffa per il suo viaggio. Nell’insieme, quindi, questa protesta a cui lei faceva riferimento è un qualche cosa che di fatto che dipende o da una disinformazione o comunque non bisogna dimenticare che noi siamo stati i primi a fare agevolazioni tariffarie molto significative. Quindi, come ho sempre detto, io non mi preoccupo di chi si lamenta del biglietto una tantum, perché io non salvaguardo fondamentalmente l’una tantum, ma salvaguardo quello che è il discorso del bilancio delle famiglie dove c’è molto spesso più di una persona pendolare e, quindi, ho salvaguardato gli abbonamenti mensili e gli abbonamenti annuali.

Nell’insieme, dato che il sistema che abbiamo messo in piedi era molto complesso, è chiaro che quei piccoli errori, come avevo previsto già nel 2014, li abbiamo corretti e li stiamo correggendo.

Quindi, nell’insieme tutto il ritorno che io sto avendo è un ritorno di grande positività. Stiamo cercando, però, dall’altra parte, di aumentare l’informazione agli utenti, perché le aziende non fanno quello che debbono fare. Come Regione non possiamo fare più di quello che abbiamo fatto e abbiamo fatto moltissimo. Il vero problema è che le aziende a volte per incapacità, a volte per inefficienza e purtroppo in diversi casi per i debiti che portano al loro interno per problematiche di diversa natura che fanno ricadere sulla povera gente, noi ora però con il gruppo degli Ispettori non daremo pace a queste aziende. Loro hanno i soldi, hanno fino all’ultimo soldo. Ci criticano in Italia perché noi chiediamo troppo alle nostre aziende, tanto che vogliono tagliarci i fondi nazionali, è ora che tutti quanti facciano il loro dovere come Dio comanda perché noi non avremo esitazione a continuare quello che abbiamo fatto in questi anni: decurtazioni e penali a tutte le aziende.

 

De Luca ha dichiarato che l’introduzione del Tic costituisce solo un ulteriore aumento del prezzo del biglietto, a cui lo stesso Cascone si è detto contrario. Cosa risponde?

Che io, dal mondo in cui vengo, non sono abituato a persone che parlano a vanvera, senza dati e informazioni. Sono pronto a confrontarmi con chiunque, con personaggi della politica ai quali per giunta ho dovuto fare il favore di risolvere problemi e danni che hanno creato come il caso specifico della ferrovia di Salerno o la società su gomma salernitana che sta in amministrazione controllata, piena di debiti. Queste persone prima di parlare dovrebbero avere la capacità e anche la correttezza etica di presentarsi con dati alla mano per spiegare su che cosa basano le loro affermazioni, perché a parole e a chiacchiere chiunque può accusare chiunque altro di qualsiasi cosa, e poiché loro non hanno dimostrato nei fatti il discorso di aver avuto a cuore il discorso reale, e basta appunto fare gli esempi che ho fatto io prima rispetto alla gestione, io non faccio altro che rispondere. Spero che dove e quando loro vorranno confrontarsi con dati alla mano, io sarò disponibilissimo, perché è un obbligo da un punto di vita istituzionale, istituzionalmente e non facendo pubblicità, rispondere a quelle che sono eventuali critiche che noi siamo pronti ad accettare e a confutare, dov’è il caso.

 

 

IL PROBLEMA DEI TRASPORTI IN CAMPANIA

 

A non sentirsi tutelati non sono solo gli studenti, ma i pendolari generale. Le condizioni dei mezzi adibiti al trasporto pubblico sono spesso precari, le corse non sono sempre assicurate, molte vengono tagliate, gli scioperi degli autisti che non percepiscono lo stipendio si susseguono. Non di rado accade che studenti e lavoratori debbano ricorrere a mezzi alternativi per raggiungere il luogo di lavoro, senza essere risarciti. Come può rassicurare l’utenza, ormai diffidente dinanzi ad un sistema di trasporti che non stima funzionale ed efficiente?

Anche in questo caso bisogna dire che purtroppo in Italia escono in superficie le cose che non funzionano, ma difficilmente escono in superficie quelle che funzionano. Bisogna considerare quanti milioni di cittadini si spostano nella regione Campania, quanti centinaia di migliaia si spostano tra la regione Campania e altre regioni, e trovano ogni giorno il treno e l’autobus per potersi spostare. Quindi, prima diciamo questo. Poi però dobbiamo dire, ad onor del vero, che sicuramente, come dicevo prima, le aziende non fanno tutti quanti i servizi in modo corretto ne modo in cui vanno fatti. Alcuni, ovviamente, in modo erroneo, a volte in mala fede, pensano che l’Assessore regionale è quello lì che “decide se l’autobus deve uscire o meno”, così come io ho sempre criticato i modo molto netto il comportamento che io reputo scorretto, inaccettabile dei lavoratori che, a volte, invece di fare degli scioperi ufficiali, che io rispetto in tutto cuore, in base alle leggi che vigono relativamente al trasporto e in particolare agli scioperi, trovano mezzucci da quattro soldi per non fare uscire treni o autobus, per rivendicazioni sindacali o altro di natura simile, e vanno a utilizzare i poveri cittadini come elemento di valvola di sfogo, cercando di premere per raggiungere il proprio obiettivo non fornendo i servizi che devono dare ai cittadini. A volte l’utente male informato, a volte gli stessi lavoratori “non informano in modo corretto”, pensano che l’Assessorato possa essere presente in tutti i momenti, anche quando ci sono da gestire problemi interni ad un’azienda, ma legge non ce lo consente. La legge ci consente di gestire l’azienda solo attraverso il contratto di servizio. Noi non possiamo entrare in questo. Il dirigente dell’azienda deve intervenire, denunziare alla Prefettura, la Prefettura deve intervenire dove ci sono dei casi e punire chi si permette di fare questo a danno della povera gente. Però la cosa buona è che stiamo in un miglioramento completo ora, dopo tutto il lavoro terribile che abbiamo fatto in questi anni per uscire da questa profonda crisi in cui ci ha lasciato l’amministrazione precedente – basta pensare ai centinaia e centinaia di milioni dell’Eav – e, quindi, il trend è positivo in tutta la direzione. Il fatto di aver creato il Corpo regionale degli Ispettori ora ci consente di andare giù pesante sulle aziende a verificare, appunto, se la corsa la fanno o non la fanno. C’è finanche il dubbio che alcune aziende ci possano “nascondere” che non fanno delle corse perché sanno che altrimenti noi gli decurtiamo il contratto. Lo abbiamo sempre fatto questo controllo, ma oggi con il Corpo degli Ispettori, che include anche quelli dei comuni capoluogo e delle province, oggi possiamo andare a controllare qualsiasi azienda su tutto il territorio regionale. Abbiamo iniziato proprio ieri e da ora in poi ogni settimana ogni azienda ci vedrà arrivare all’improvviso addosso, controlleremo tutto, faremo decurtazioni e penali, perché, ripeto, più di quello che abbiamo fatto non si può fare. Ora sia i lavoratori, ma diciamo anche gli utenti, perché non bisogna dimenticare che in tutte le volte che io sto andando di persona a fare le ispezioni, e quindi vado a ispezionare i nostri Ispettori, e ispeziono anche quelli che sono i controllori e così via, bisogna dire che oltre a un comportamento, anche a livello dei lavoratori, tornelli che vengono lasciati aperti, bisogna dire che ci sono molti utenti che evadono e quindi non fanno altro che rubare e rubando fanno danno a persone per bene che ovviamente pagano il biglietto. E quindi noi anche in questo ora stiamo intervenendo in maniera molto pesante, anche a livello nazionale con il disegno legge a cui ho lavorato nell’ultimo anno con il Ministro Rudi.

 

 

LE ELEZIONI REGIONALI

 

In vista delle prossime elezioni regionali in Campania potrebbe venirsi a creare uno scenario particolare: il governo Renzi è sostenuto dal PD e dal NCD, invece pare che in Campania NCD si schiererà con Forza Italia a sostegno di Caldoro. Come vede la posizione di NCD sia a livello nazionale che locale? Teme che NCD possa non dare il proprio sostegno a Caldoro per appoggiare invece un candidato del PD?

Non mi vorrei esprimere sul discorso nazionale.

Mi vorrei esprimere su quello regionale. Io penso che qualsiasi persona, anzi quello che io oggi dico a tutti i cittadini campani, abbiamo avuto il disastro di questi anni, forse basato sul fatto che a volte non si va a votare studiando prima di andare a votare. Cosa voglio dire?

Oggi io penso che il Governatore Caldoro ha elementi concreti innegabili. Chiunque volesse dedicare qualche ora del proprio tempo a studiare i risultati che l’Amministrazione Caldoro ha portato avanti e che per giunta sono stati riconosciuti a livello nazionale – non a caso Caldoro è stato nominato vicepresidente della Conferenza delle Regioni, in una Conferenza delle Regioni dove ormai la Campania non contava ormai niente e contava solo debiti e difficoltà, oggi l’azione che è stata fatta è che teniamo lista e siamo stati messi tra le regioni più virtuose d’Italia, tanto che siamo usciti dal problema de vigilato speciale del Ministero dell’Economia, siamo usciti fuori anche dal grave cappio che era il Patto di Stabilità, quest’anno i soldi che incassiamo li possiamo sempre pagare, negli anni passati ci siamo trovati in condizioni per centinaia di milioni in cassa e non poter pagare perché c’era questa stupidità del Patto di Stabilità che ci toglieva la possibilità di pagare e onorare immediatamente le fatture, abbiamo sanato una situazione disastrosa come era quella della sanità, abbiamo sanato un buco pauroso che era quello delle società partecipate del trasporto, abbiamo investito in tutti gli ambiti. Io penso che qualsiasi cittadino oggi, se perde qualche ora della propria giornata a studiare quello che è stato fatto non dovrebbe avere esitazioni, se pensa al suo bene e a quello dei propri cari, per la semplice ragione che, dopo aver portato a galla una nave ormai affondata, averla messa a galla e averla messa anche a navigare, in questo momento un cambio di direzione sarebbe completamente assurdo. Da qui la mia risposta alla sua domanda: io penso che Ncd in Campania, che ha partecipato a questi 5 anni di sacrifici e anche di vittoria, dato i risultati che abbiamo tirato fuori, sarebbe folle pensare, proprio qui dove c’è stato un esperimento così positivo con una persona riconosciuta da tutti non solo un grande lavoratore, ma che ha anche una grande capacità politica, una grande capacità manageriale e contemporaneamente che tutti riconoscono come una persona di grande onestà, io stesso non sarei qua se non ne fossi completamente convinto, penso che Ncd sarebbe davvero folle a non continuare con il Governatore Caldoro altri 5 anni che sarebbero di grande sviluppo per la Regione Campania, basando questo sviluppo sulla piattaforma di questi 5 anni in cui noi abbiamo portato a navigare, come dicevo prima, una nave affondata.

 

Lei ritiene possibile che per il bene della Campania le differenti forze politiche, di destra, sinistra e centro, possano individuare un unico candidato? C’è un nome – oltre a quello di Caldoro che lei sostiene – di un uomo o di una donna che secondo lei potrebbe rappresentare dei valori trasversali a tutto l’arco politico e che potrebbe divenire governatore della Campania?

No, assolutamente no.

Perché?

Si, le spiego anche il perché. Mi sembra abbastanza semplice da poter spiegare. Io vengo dal mondo dello studio, dal mondo della ricerca. In quel campo noi consideriamo che la competenza è alla base di qualsiasi cosa uno faccia. E, quindi, inventarsi ora un nome, di una nuova persona quando c’è una persona come Caldoro, che dopo 5 anni come Governatore ha un’esperienza enorme, non solo a livello regionale, m anche a livello nazione ed europeo, per mettere una persona che avrebbe un tempo caratteristico già per capire diverso. È come se, come dicevo prima, pensi a un sottomarino molto complicato e arrivi qualcuno che ne voglia cambiare il comandante e il comandante toglierà diverse persone perché si porterà alcuni suoi, quando c’è già un equipaggio buono con un comandante buono che stanno guidando quel sottomarino. Io penso che sarebbe un’assurdità e, inoltre, io non reputo appropriati questi pasticci, non ci credo. Il pasticcio del “vogliamoci bene”, creando cordate così eterogenee, non le ho mai reputate positive. Mai lo crederò, perché alla fine i distinti interessi di ognuno di loro escono a galla e succede un pandemonio, come è successo in nazioni, in cui pensavano di poter mettere dentro tante etnie insieme.

Pensi solo al rallentamento per poter entrare in funzione con una macchina così complessa che oggi giorno noi governiamo e di cui noi conosciamo esattamente tutto. Quando andiamo a Roma, oggi noi siamo in grado di realizzare in poco tempo una serie di risultati perché sappiamo come si muove il meccanismo, conosciamo le persone fisicamente, questo è molto importante. Io posso alzare il telefono, chiamare il direttore generale del Ministero o il Ministro stesso e parlare di determinati argomenti, ma perché in questi anni c’è stato questo lavoro continuo. Partire di nuovo da zero sarebbe stupido.

 

Per quanto riguarda il revamping dei treni, su cosa ha puntato l’ammodernamento dei convogli?

Ammodernamento dei convogli, nei fatti, vuol dire un treno quasi nuovo. Si va a recuperare fondamentalmente solo la struttura, ma poi tutto il resto viene cambiato, dagli impianti, all’area condizionata, alle ruote. Quindi, i treni che noi diciamo revampizzati sono dei treni diciamo nuovi. Il tutto si è basato su due linee fondamentali: da una parte l’acquisto di nuovo treni, e da qui vengono i due contratti che abbiamo recuperato, Firema per i treni dell’ex Sepsa e della MetroCampania, di cui due, quelli della MetroCampania stanno già facendo le prove in Toscana. Noi salviamo 400/500 posti di lavoro e non solo: quest’azienda campana diventa l’unica azienda che ha realizzato e avuto certificato un treno completamente, sia per la MetroCampania sia per l’ex Sepsa, il cui primo treno dovrebbe essere terminato entro giugno di quest’anno, per poi andare a fare le prove essere pronto nel 2016. Da una parte l’acquisto di nuovi treni. Secondo punto l’individuazione di quei treni ancora in buone condizioni e come tali meritevoli di essere revampizzati. E questo è il lavoro che abbiamo fatto quando io, insieme con Caldoro, abbiamo trovato gli 81 milioni di euro che abbiamo dato all’Eav per il revamping di 37 treni della ex circumvesuviana. Il contratto è stato dato, quindi, entro il 2015, saranno forniti tutti quanti questi treni. Poi stiamo completando il revamping dei treni dell’ex Sepsa, il terzo è entrato in funzione, ora quasi ogni due mesi ne entra in funzione uno, nel 2015 ne entreranno in funzione altri 4 o 5, per cui la Sepsa ha treni più che sufficienti. Nella circumvesuviana abbiamo risolto l’altro grande problema che ci ha lasciato gentilmente l’Amministrazione precedente: il contratto con l’Ansaldo nella consegna di 26 treni, per cui quando io sono arrivato mi sono reso conto che due non erano mai stati consegnati non rispettando il contratto, perché l’azienda aveva ben pensato di mandarli in Brasile, altri erano tutti fermi perché c’era stato un errore tecnico. Siamo riusciti a rimettere in moto tutto, a trovare dove stava l’errore tecnico e, quindi, pian piano, siamo riusciti a far aumentare il numero di treni della circumvesuviana, anche aumentando i treni dell’Ansaldo. Il 26° deve essere certificato e tra poco entrerà in funzione. Anche dal punto di vista dei treni abbiamo fatto quello che era necessario, ma anche di più. Ieri proprio ho fatto una riunione con l’Eav che mi ha assicurato che già attualmente la circumvesuviana fa i servizi regolarmente. C’è un problema che stiamo risolvendo: in alcuni momenti della giornata ci sono dei treni un po’ troppo affollati perché la composizione non è ancora completa, però mi hanno assicurato che a metà di marzo dovremmo arrivare a 70 treni per cui potremo aumentare anche la composizione. Quindi, sia circumvesuviana che ex Sepsa sono in una situazione quasi vicina alla normalità. Quello che ancora non è normale e su cui io sto battendo molto è l’indecenza di determinate stazioni, condizioni poco piacevoli da un punto di vista estetico e anche igienico di alcune stazioni e anche lì stiamo intervenendo applicando penali molto pesanti. Perché nei soldi che noi diamo alle aziende, sia per gomma sia per mare sia per terra, su ferro, è compreso tutto, è compreso manutenzione, pulizia, l’acquisto di nuovi autobus e dei pezzi di ricambio. Noi paghiamo tutto. Ovviamente, diventa assurdo che in alcuni casi le aziende, per incapacità gestionale, facciano ricadere sui cittadini la loro incapacità, e su quella stiamo intervenendo senza alcuna pietà.

 

 

IL TRASPORTO FERROVIARIO

 

L’Eav, azienda strategica per lo sviluppo della mobilità in provincia di Napoli, vive ancora difficoltà di gestione, vede un forte debito alla base e l’assenza di personale (dei controllori) che favorisce il calo economico dell’azienda, dato che gli utenti non acquistano il biglietto. Come si pensa di agire?

Siamo già intervenuti. Bisogna considerare che l’Eav per rientrare rispetto al profondo debito che gli era stato lasciato ha dovuto fare una cura dimagrante che ha portato a un risparmio di circa 50 milioni di euro all’anno, una cifra significativa. È stato ridotto il numero di dirigenti che hanno rinunciato anche a una parte del loro stipendio. Bisogna considerare che come amministrazione da 1 milione di euro ci si è ridotti a 100mila euro. Tutto ciò che doveva essere fatto in questa direzione è stato fatto.

È stato anche pensato di portare sui binari chi era in sovrannumero nelle amministrazioni, fra cui anche i controllori. Qui c’è tutta una problematica che rientra nei fatti sindacali, però questo è un problema di gestione d’azienda. In questi anni io ho applicato decurtazioni molto pesanti all’Eav perché, come dicevo prima, una cosa è gestire contratti e una cosa è gestire le aziende. Io le aziende non le gestisco. Io gestisco i contratti di servizio. Come quando a casa si chiama un imbianchino, noi verifichiamo che l’imbianchino stia facendo bene il suo lavoro, se poi paga o non paga il proprio aiutante non è quello che a casa si può fare. Noi così facciamo: verifichiamo che l’imbianchino stia facendo bene il proprio lavoro, se non lo fa noi decurtiamo e facciamo penali perché, nel caso specifico, mentre a casa l’imbianchino si può mandare via da un giorno all’altro, nel caso del sistema dei trasporti noi siamo vincolati a leggi che comportano che se dovessimo passare servizi da una società a un’altra ci metteremmo anni.

Siamo stati la prima regione in Italia a far partire le gare per tutti i sistemi di trasporto, per tutte le modalità: mare, terra, ferro e gomma contemporaneamente, proprio per portare avanti un concetto fondamentale che io ho sempre detto: dimentichiamoci il concetto pubblico e privato della società come tale. La società sta per dare il servizio di trasporto. Quindi, chi sta al centro non è la società o chi è l’ente pubblico che governa la società. Questo non è un problema che riguarda i cittadini. I cittadini devono avere il servizio regolarmente e fatto bene, per cui il fatto delle gare era la risposta ai cittadini. Vinca una società, che sia pubblica o privata per me va bene lo stesso, ma che riesca a fare un’offerta con un piano industriale in cui abbiamo salvaguardato tutti i lavoratori, dando un contratto pluriennale consentiamo anzi le condizioni per avere più lavoratori, quindi, più lavoro che è fondamentale nella regione Campania, abbiamo dei contratti che hanno dei capitolati tecnici molto specifici, poiché sono molti anni di contratto non ti puoi tirare indietro rispetto a un investimento, perché oggi, dato che i contratti sono mozzicati poco per volta per poco tempo, l’azienda si giustifica dicendo “Io non ho certezza nel futuro e quindi non investo”. Noi abbiamo fatto tutto. Con le gare penso che il lavoro fatto a livello regionale e a livello nazionale è tale che abbiamo coperto completamente tutte le esigenze fondamentali. Ora quello che resta è che in Campania ci dovrebbero stare delle società che fanno un servizio, con quello che prendono come soldi, a livello svizzero: con le divise, con il berretto in testa, con la consapevolezza di avere un lavoro fortemente importante da un punto di vista sociale, con la sicurezza di avere uno stipendio, che tanta povera gente oggi non ha la certezza di poter avere, e quindi tutto questo si dovrebbe concentrare, con le condizioni che noi abbiamo fatto, nell’avere le società di capacità ed efficienza.

 

Come si sta intervenendo sui problemi relativi ai collegamenti ferroviari nell’Agro Nocerino, in particolare lungo la tratta Napoli-Salerno, anche alla luce del blocco di Portici delle scorse settimane?

Siamo interventi con tutti i modi, i mezzi e le potenzialità che avevamo. In effetti, la problematica, come ho avuto modo di dire anche in altri casi, è nata da un contenzioso da parte della società Rfi. Come tale noi abbiamo fatto tutte le pressioni, ci siamo costituiti anche a giudizio dei danni che da questo ne deriva, abbiamo sollecitato gli enti preposti per accelerare le cose. C’era stato detto che il problema era risolto con un comunicato ufficiale, poi sono intervenuti questi ponteggi all’improvviso messi da questa società che hanno poi portato Trenitalia a dire che non potevano partire, la carta da bollo, avvocati. In tutto questo, devo ringraziare anche il Procuratore che è intervenuto su tutto questo per fare in modo di accelerare le cose. Ho convocato una decina quindicina di giorni fa da me tutti gli interessati, anche i sindaci, Rfi, il rappresentante di questa società privata, e mi hanno assicurato che entro circa 40/45 giorni dovrebbe andare in funzione tutto. Più di quello che abbiamo fatto non potevamo fare.

 

 

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