usuraiValle dell’Irno. Sequestrati i beni di Raffaele Botta e dei suoi figli poiché ritenuto responsabile del reato di usura.

L’uomo sarebbe un elemento contiguo del clan camorristico “Bisogno”, attivo a Cava de’ Tirreni e comuni limitrofi.

Nel corso delle operazioni sono stati sottoposti a sequestro, per la successiva confisca, 2 appartamenti (1 a Castel San Giorgio e uno a Mercato San Severino), 1 box per auto (a Castel San Giorgio), 1 terreno con annessi rustici (a Castel San Giorgio), 3 bar (2 a Mercato San Severino e 1 a Siano), 1 negozio di abbigliamento (a Castel San Giorgio), 1 azienda per la lavorazione di marmi (a Siano) e 1motociclo, per un valore complessivo stimato in circa 3 milioni di euro.

I profitti guadagnati con l’usura venivano reinvestiti dal pregiudicato mediante l’acquisto di immobili, beni, terreni e aziende, intestati a familiari e terzi prestanome. Botta, infatti, è considerato elemento di significativa pericolosità sociale e capacità a delinquere, in quanto ben inserito in un  contesto usurario in danno di commercianti e persone comuni.