moro_SalernitanaSguardo fisso ed attento. Alla ripresa degli allenamenti, in un “Volpe” assediato da 150 tifosi desiderosi di far sentire il proprio affetto ai loro beniamini, c’era anche Claudio Lotito, co-patron dei granata, a chiusura della sua Pasqua quest’anno salernitana. Il massimo dirigente del club di Via Allende si è presentato negli spogliatoi mentre la squadra si preparava per riprendere i lavori in vista della Lupa Roma. Lotito ha spronato i suoi, chiedendo il massimo impegno in queste cinque finali che dividono il Cavalluccio dal colpo grosso. Poi tutti in campo, qualche battuta con Calil, Lanzaro e Perrulli, provando a capire i punti deboli del prossimo avversario.

Concentrazione massima, con Leonardo Menichini attentissimo nello studiare le condizioni del suo gruppo dopo i due giorni di riposo. Il tecnico non ha avuto alle sue dipendenze Nalini e Negro, in permesso, e trema per le condizioni di Bianchi e Trevisan. Entrambi hanno svolto solo un lavoro differenziato e sono in forte dubbio per la sfida con la Lupa Roma. Un doppio boccone amaro pesante da digerire, acuito dalla contemporanea squalifica di Tuia. Possibile dunque che ad affiancare Lanzaro al centro della difesa ci sia Bocchetti, con Franco riconfermato sulla sinistra. Un pizzico d’apprensione anche per le condizioni di Perrulli. L’esterno ha accusato un leggero affaticamento ed ha saltato l’ultima parte del lavoro ma non preoccupa per il match dell’Arechi.

A guidare il centrocampo ci sarà Davide Moro. L’ex Empoli, vero fattore in queste ultime uscite del sodalizio campano, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano “La Città”, raccontando le proprie emozioni da quando è arrivato in maglia granata e promettendo di festeggiare la possibile Serie B davanti ai propri tifosi con un modo assai singolare. “Siamo pronti a difendere questo primato con i denti – ha esclamato Moro – L’unica cosa a cui sto pensando è conquistare la serie B con la Salernitana, tutto il resta proprio non conta. Dal primo giorno che sono arrivato mi sono messo al servizio di tutti, voltando pagina dopo la lunga e bella esperienza di Empoli. Questa è una squadra composta da grandi calciatori. Un gruppo di cemento, che fa del lavoro e dell’umiltà il punto di forza. Se non sei umile non ribalti le partite quando stai sotto, perché non affronti le difficoltà con la forza e la capacità di superarle. Prendiamo la partita con la Reggina: eravamo sotto di un gol, eravamo bloccati. Se non hai tanta umiltà, se non hai il coraggio che ti arriva anche dalla consapevolezza di essere tutti uguali e tutti proiettati verso un unico obiettivo, quella partita alla fine la perdi. Invece qui ci rimbocchiamo tutti le maniche: ogni giorno, ogni partita, ogni benedetto allenamento.

Tifosi? Sabato all’Arechi è la partita più difficile che c’è. Loro devono starci vicino, come sempre. Dobbiamo pensare solo a noi, non dobbiamo cadere nella trappola, non dobbiamo logorarci con calcoli e tabelle. Ora contano la testa, il cuore. La voglia di arrivare primi sul pallone. E noi dobbiamo arrivarci. Per ora il mio unico sogno è andare in B. Sono disposto a tutto, ma per davvero. Io non dico nulla, ma se succede quello che deve succedere, allo stadio mi prendo un microfono e mi metto a cantare a centrocampo ‘Nessun dorma’ con un crescendo da urlo. Secondo me viene giù tutto l’Arechi”.

Sabato Romeo