Il rimpianto sotto gli occhi di Lotito spettatore. Alberto Bollini mastica amaro per il pari (l’ennesimo) con l’Ascoli. Uno 0-0 che gli ha tolto punti e certezze dopo la remuntada di Parma, infiammando la vigilia del derby con l’Avellino: “Sapevamo che non era una gara semplice contro l’Ascoli che viene da un ottimo momento e che soffre poco – ha raccontato il tecnico della Salernitana in sala stampa – Siamo partiti bene, attaccando con continuità fino al calcio del rigore. Abbiamo bisogno di andare in vantaggio, soprattutto moralmente. Nel secondo tempo abbiamo spinto, volevamo vincere e a volte, le tante assenze in difesa, ci hanno fatto perdere equilibrio. Ci è mancato qualcosa negli ultimi trenta minuti, soprattutto nello sfruttare l’errore degli avversari. Ai ragazzi però non posso dir nulla per l’ardore e l’impegno profuso”.

“Tutti uniti”

E allora, quando le ennesime avvisaglie di Claudio Lotito diventano segnali pericolosi, Bollini stoppa tutti entrando in tackle: “Le parole della proprietà e le critiche? Non mi scalfiscono, devo dare coraggio ai miei ragazzi. Chiedo solo un clima di maggiore positività a tutti, è questo il segreto per fare bene. Sapete com’è il presidente, parla a ruota libera nei post-partita ma non solo con voi anche con me nello spogliatoio. Il consiglio di passare al 3-4-2-1? E’ il modulo con il quale ho messo in campo la squadra nella ripresa”.

Gli applausi ad Adamonis

A salvare il tecnico granata ci ha pensato Adamonis, numero dodici nelle gerarchie ma entrato nel cuore della Curva Sud per il rigore parato a Rosseti. Prestazione però che potrebbe non portare a possibili stravolgimenti. “Il ruolo del portiere è particolare. La competizione fra i calciatori tra i reparti stimola tanto ma per i portieri è diverso, difficile. Questa prestazione però la tengo, magari rifletterò”.