commercio esteroSecondo le ultime rilevazioni Istat, rispetto al mese precedente, ad ottobre 2013 si è registrata una diminuzione sia dell’export (-0,5%) sia, in misura più rilevante, dell’import (-2,6%).

Nello specifico, la diminuzione dell’export è da attribuire alla contrazione delle vendite di beni strumentali e di prodotti intermedi, contrastano il calo congiunturale i beni di consumo durevoli e non durevoli ed i prodotti energetici. La contrazione congiunturale delle importazioni è invece da attribuire alla diminuzione degli acquisti di tutte le tipologie di beni, ed eccezione dei prodotti energetici.

Nel mese di ottobre 2013, l’aumento tendenziale delle esportazioni (+0,8%) ha riguardato in misura più rilevante le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+14,0%), di articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (+11,9%) e di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, gioielli e strumenti medici (+11,5%). Si registra una diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (-24,2%) e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine ed impianti (-11,2%).

Dal lato delle importazioni risultano in forte diminuzione gli acquisti di prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (esclusi petrolio e gas) (-32,5%), di petrolio greggio (-16,3%) e di gas naturale (-12,5%). Registrano, invece, un aumento importante i prodotti petroliferi raffinati (+21,2%).

Ad ottobre 2013 i più ampi saldi positivi si rilevano per macchinari industriali, mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli), metalli di base e prodotti in metallo (esclusi macchine ed impianti), articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili, apparecchi elettrici. I saldi negativi più consistenti riguardano minerali energetici (petrolio greggio e gas naturale), computer, apparecchi elettronici ed ottici, sostanze e prodotti chimici, e prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca.

Nel mese di ottobre, la diminuzione congiunturale delle esportazioni è dovuta alla contrazione delle vendite verso i paesi Ue (-1,5%) ed, analogamente, la riduzione congiunturale dell’import è dovuta principalmente al calo degli acquisti dai mercati Ue.

L’aumento tendenziale delle esportazioni, invece, è principalmente dovuto alla crescita delle vendite verso paesi ASEAN (+18,5%), paesi EDA (+17,9%) e Cina (+15,8%), analogamente la diminuzione tendenziale delle importazione risente della forte contrazione degli acquisti da paesi OPEC  (-24,8%) e Turchia (-22,3%). A ottobre la bilancia commerciale è attiva nei confronti di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Svizzera e paesi EDA, mentre i principali saldi negativi riguardano Cina, Paesi Bassi, Russia, Germania e Belgio.

L’aumento delle vendite all’estero di autoveicoli verso gli Stati Uniti e di macchinari ed apparecchi industriali verso i paesi ASEAN (sud-est asiatico) contribuisce per oltre i tre quarti all’aumento tendenziali dell’export. La diminuzione delle vendite di metalli di base e di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, verso la Svizzera contrasta per quasi un punto percentuale l’aumento tendenziali delle esportazioni.

La flessione degli acquisti di petrolio greggio e gas naturale dai paesi OPEC e di petrolio greggio dalla Russia deprime in misura consistente gli acquisti dall’estero. L’aumento delle importazioni di prodotti petroliferi raffinati dalla Russia, di gas naturale dai Paesi Bassi e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Belgio rallentano la diminuzione delle importazioni.