Ricordi del playout con il Lanciano? Conta tantissimo ma ci sono due gare da giocare. Nel 2016 ci arrivammo con alle spalle il successo sul Como ma ci sono tante analogie. Serve attenzione e cerco uomini coraggiosi che abbiano fame e che quella fame e quella voglia di rimanere in serie B sia superiore alla paura. Bisogna che prevalga più la fame della paura. Ora voglio una squadra che sia in grado di esprimersi e abbia coraggio nelle idee. Resto molto fiducioso anche perché abbiamo lavorato a lungo con lo staff sulla testa della squadra.
Quello che è stato non conta più, abbiamo resettato tutto e dobbiamo concentrarci sulla sfida di domani e su quella di domenica, il resto non conta. Ora abbiamo bisogno del nostro pubblico e del calore che l’Arechi sa regalare. Solo con il loro supporto possiamo riuscire in questa impresa. I calciatori e gli allenatori passano, la Salernitana resta patrimonio della tifoseria e della città.
Situazione? Ho trovato grandissima disponibilità in questi ragazzi. Non abbiamo mai staccato la spina e lavorato con intensità ed attenzione. Ho fiducia in questo gruppo perché si allena con motivazione e mi lascia tranquillo. C’è stato un periodo in cui non avevamo certezze ed è normale perdere un po’ il filo. Poi però tutto è rientrato”.