De Luca ha poi incalzato sulla necessità di tornare ad alti livelli di competitività, ma se non si pone l’attenzione sulle infrastrutture, l’Italia rischia di scivolare in basso. Infatti i porti italiani sono stati superati da quelli del Nord Africa per traffico e movimenti, per questo è necessario che una volta programmata un’opera, si porti avanti la sua realizzazione.
Poi è passato agli affondi: “Siamo un Paese che si consente lussi che non può. Un conto è la partecipazione democratica, ma una volta che si è decisa un’opera si deve andare avanti. Altrimenti siamo un Paese di quarta serie”.
Non è mancato poi l’attacco ai massimi dirigenti del Pdl campano, Stefano Caldoro, Nicola Cosentino, Luigi Cesaro e al ministro Maurizio Lupi. “Il porto di Napoli da cinque mesi è senza presidente dell’Autorità portuale e rischiamo di perdere 250 milioni di euro di fondi europei – ha dichiarato- La responsabilità è di Caldoro e Lupi. Sono imballati in nome della politica politicante. Dobbiamo far nominare un parlamentare del Pdl, perché poi si deve dimettere e per far entrare in Parlamento un sindaco della Campania, amico di Cosentino e Cesaro. Io a questo non ci sto”.