La normativa comporta la dismissione dei laboratori medici a bassa produzione (fino a 50 mila prestazioni), l’adeguamento del numero delle strutture agli standard previsti per la centralizzazione delle funzioni e la trasformazione e l’attivazione di punti prelievo e consegna dei referti. Anche le attività analitiche specialistiche ad alta complessità saranno centralizzate.
“L’impatto sul futuro occupazionale del settore è devastante – continua Landolfi -, specie per i lavoratori e gli operatori dei piccoli e medi laboratori (che sono una realtà molto significativa in tutta la provincia salernitana). Si rischia di perdere 2 mila unità operative. Biologi, tecnici e professionalità varie ulteriormente disperse. Abbiamo chiesto al capogruppo del PD Lello Topo e ai consiglieri regionali salernitani di farsi parte diligente verso Caldoro e Morlacco per impedire questo scempio e salvare i posti di lavoro”.