“Confidiamo nelle promesse, purché vengano tramutate in fatti concreti. – ha puntualizzato Salati – In ogni caso non abbassiamo la guardia siamo vigili e pronti ad alzare le barricate con proteste anche forti se il presidio non viene mantenuto in vita, vista la sua importanza in ambito comprensoriale. Di certo i responsabili di eventuali e ulteriori danni al territorio, in particolare in sanità, saranno chiamati in causa”. Non si può infatti marginalizzare, anche a livello di sanità, un’area di 15.000 abitanti (8 Comuni con altrettante frazioni), con precaria situazione viaria per cui le distanze aumentano a dismisura: “E poi gli interventi con ambulanza (500) e senza (300) rendono conto – ha aggiunto il primo cittadino di Gioi – dell’importanza del presidio rispetto ad altri mantenuti in vita. Non si può chiudere qui per sbandierare risparmio e aprire altrove”.
“Nell’attesa della necessaria e urgente seconda ASL – continua il Sindaco – i problemi territoriali attuali, come questo del Saut, vanno risolti dall’azienda Salerno. Lo vogliono con me i sindaci del territorio con sostegno forte delle popolazioni amministrate e supporto dei parlamentari e dei consiglieri regionali del territorio. Tutto questo – ha concluso Salati – mi spinge a lottare per un bene primario quale è il presidio sanitario di emergenza-urgenza nel Cilento interno, territorio vasto e variegato. Chi si cimenta a mettere su carta un piano attuativo di qualsiasi natura e maggiormente di emergenza-urgenza deve conoscere il territorio di competenza, di qui il rinnovato invito a venirci, perché la vita nel Cilento vale quanto quella di Salerno o Nocera”.