“Il grave attacco ai livelli essenziali di assistenza – ribadisce Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP di Salerno – oltre che con i tagli lineari ai tetti di spesa delle strutture private si perpetra sicuramente con la mancata politica di riorganizzazione dei servizi che è l’unica strada perseguibile per evitare il tracollo del sistema. Bisogna prendere atto che il fallimento di un percorso di razionalizzazione e di riconversione della filiera dei servizi socio sanitari ed assistenziali trova la sua ragione evidente nella incapacità dell’attuale management sanitario di integrare il sistema pubblico e privato nella erogazione di servizi di qualità a partire dai reali bisogni della gente. Da una parte si vorrebbe evitare la mobilità passiva dall’altra non si favoriscono percorsi condivisi atti a fare organizzate il privato accreditato, allo stato unico settore capace di riorganizzarsi nel breve periodo per dare risposte immediate all’utenza e ridurre i loro disagi , lasciando morire servizi e strutture pubbliche, trascinando nel tracollo, oltre alle proprie, anche le eccellenze delle strutture private che sono presenti nella realtà salernitana. Come è altrettanto scellerato verificare che ad una forte richiesta di assistenza socio assistenziale, la maggior parte delle strutture private che hanno riconvertito le proprie attività per dare risposte concrete ai bisogni di persone anziane, portatori di handicap e malati psichiatrici, sono quelle che rischiano il fallimento ovvero sono costrette, da tagli sconsiderati, ad una forte contrazione delle attività con grave rischio per il mantenimento dei livelli occupazionali. Bisogna porre immediatamente un argine altrimenti sarà inevitabile come accade di sovente che la crisi la pagano sempre i più deboli.”