Essere stomizzati – in Italia ce ne sono ben 45mila – significa, infatti, essere incontinenti 24 ore su 24 e vivere con apposite sacche adesive per la raccolta delle feci e/o urine, tecnicamente denominate dispositivi medici. Dopo l’intervento chirurgico, al rientro a casa, superata la fase post-chirurgica e riabilitativa, convivere con una stomia è molto difficile, poiché notevoli sono i disagi sociali, relazionali, psicologici e sessuali da dover affrontare. L’Aistom, grazie agli operatori socio-sanitari (medici ed infermieri) fornisce assistenza sanitaria, riabilitazione psichica, assistenza protesica, consulenza a 360 gradi agli stomizzati e ai loro familiari.
Il programma di venerdì prevede, dopo il saluto dell’assessore Amilcare Mancusi, la lettura introduttiva di Francesco De Lorenzo, presidente della Favo (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) e gli interventi del presidente dell’Aistom, Giuseppe Dodi e del vicepresidente della Favo, Francesco Diomede. Seguiranno relazioni mediche e tavole rotonde di approfondimento socio-sanitario, con il contributo di specialisti, operatori sanitari, esponenti delle istituzioni e delle associazioni. Alle ore 13 avrà luogo la cerimonia del primo “Premio per la Vita” e la presentazione dell’opuscolo dedicato al quarantennale. Per l’occasione, inoltre, le Poste Italiane hanno stampato un annullo filatelico speciale per l’Aistom.