Tale decisione è stata presa al termine della riunione dell’Anci di Firenze, durante la quale i primi cittadini hanno espresso il loro timore in relazione al fatto che l’adozione della nuova tassa per i servizi dei comuni avrebbe portato alle loro casse meno soldi di quelli stimati dalle proiezioni ministeriali. Secondo i calcoli del Sole 24 Ore, ogni punto percentuale di aumento vale 3,8 miliardi di gettito. Aperture in questa direzione sono venute dal ministro per gli Affari Regionali Graziano Del Rio e dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta.
Sul tavolo c’è ora una questione di equità: la Tasi colpirà 5 milioni di abitazioni principali prima esentate e, nel caso in cui si dovesse riuscire a tutelare tali situazioni, per coprire le detrazioni a favore dei redditi più bassi sarà necessario aumentare le aliquote su quelli più alti.