In una sala quasi gremita, sono stati ufficializzati i voti dei rispettivi tre canditati alla corsa alla segreteria provinciale che ha visto la seguente ripartizione: Nicola Landolfi 11859 voti; Sergio Annunziata 2201 voti; Vincenzo Pedace 153 voti. Riguardo i membri dell’assemblea invece, 320 sono collegati a Landolfi; 59 ad Annunziati e 4 a Pedace.
Ad aprire la conferenza stampa Antonio Pagano, Presidente della Commissione Provinciale che ha esordito: “Abbiamo parlato troppo sulla stampa senza risolvere all’interno le nostre cose. Il congresso non sono le primarie; qui selezionavamo la classe dirigente. Questa apertura ha scatenato un assalto alla negligenza”.
L’ in bocca al lupo al segretario Landolfi parte dal dimissionario Vincenzo Pedace che a suo dire “ha cercato di contribuire al risultato raggiunto”. “Riconosco a Landolfi – continua il capogruppo dei GD Pedace – di aver intrapreso un discorso, ma unire il partito sui voti non sempre significa unire realmente sui risultati. i risultati di questi anni piano piano si stanno colmando. dimettendomi dalla carica di segretario dei giovani ho provato a dare un segnale. Se non l’avessi fatto i GD sarebbero stati un bersaglio. Non voglio stare in un PD che nel giorno del voto nei circoli vengono spedite le truppe cammellate del centrodestra. Questa – conclude Pedace – è una logica vecchia di chi vuole solo contare nei propri territori”.
Più speranzose invece le parole del renziano Sergio Annunziata che esordisce: “La forte partecipazione non sopisca alla prove elettorali. Oltre alla conta nei territori sembrava che ognuno giocasse da solo. Ora dobbiamo ragionare uniti, non vorrei che ci rivedessimo tra 3 anni. Io ci ho messo la faccia perché ci credo e lo farò ancora con la partecipazione e le discussioni. Subito l’assemblea, non si attenda il congresso nazionale”.
E’ la volta poi del segretario provinciale Nicola Landolfi: “Questi 3 anni sono stati difficili e ringrazio chi mi ha dato una mano. Grazie ai compagni della segreteria siamo tra le prime federazioni d’Italia a non aver aumentato le tessere. In quanto alle polemiche sulla stampa considero il fuoco amico, fuoco nemico e confermo l’assemblea entro il 15 dicembre per dare le cariche.” “In questi anni – continua Landolfi – abbiamo lavorato per far crescere il partito sul territorio, noi non siamo come dice qualcuno i rappresentanti delle sconfitte, vedremo al termine di questo ciclo se abbiamo vinto o perso. Dobbiamo portare avanti una generazione nuova agli appuntamenti importanti che ci attendono. Unire significa anche difendersi dalla politica di regione e provincia, specchio della peggiore politica. unità non è una virtù ma una necessità da cui partire. Dobbiamo avere cuore e anima e non burocrazia e numeri”.
Nicola Landolfi lascia il microfono tra gli applausi. Ora non resta che attendere le nomine delle altre cariche dopo il congresso nazionale dei democratici.