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Derby della vergogna. Sconfitta a tavolino della Nocerina 3-0, il consigliere Alfano si dimette

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Il consigliere di Nocera Inferiore con delega allo sport Pino Alfano ha rimesso la propria delega. A renderlo noto è il sindaco Manlio Torquato che dichiara di aver accettato le dimissioni dall’incarico. Alfano risulta indagato nell’ambito dell’inchiesta riguardante il derby farsa di domenica scorsa  tra Salernitana e Nocerina.

Nel pomeriggio il giudice sportivo aveva inflitto la sconfitta a tavolino per 3-0 ai danni dei rossoneri  a causa delle intimidazioni da parte di alcuni ultras nocerini ai danni dei propri beniamini.

 Il giudice ha stabilito anche un’ammenda di 1.500 euro alla Nocerina “per avere causato notevole ritardo sull’orario d’inizio della gara” ed una dello stesso importo alla Salernitana “perché propri sostenitori introducevano e accendevano nel proprio settore alcuni fumogeni e facevano esplodere diversi petardi, senza conseguenze”. Gli stessi tifosi, durante la gara, lanciavano poi sul terreno di gioco “bottigliette d’acqua semipiene, senza conseguenze”.

Il match iniziato con 40 minuti di ritardo ha visto i rossoneri esaurire tutti i cambi a disposizione nei primi minuti di gioco. Sono seguiti poi una serie di “infortuni” che hanno portato la Nocerina a rimanere in campo con soli 6 uomini.

Sul fronte delle indagini sono 45 le persone identificate di cui 23 destinatarie di Daspo, tra questi tre già avevano ricevuto il provvedimento in passato.

Il giocatore della Salernitana Matteo Guazzo ieri ha riferito ai microfoni di Rtl 102,5 di aver visto alcuni avversari piangere negli spogliatoi a causa delle minacce subite: “C’erano alcuni ragazzi piangere nel tunnel prima di entrare in campo, non volevano giocare, poi ci hanno riferito che erano stati minacciati dai propri tifosi che non volevano che la partita si giocasse”

Altalenanti le dichiarazioni del tecnico Gaetano Fontana che prima dice di aver ricevuto minacce di morte e di aver optato per “la via più indolore”, notizia pubblicata sulla “Gazzetta dello Sport” di stamane e poi fa smentire tutto dalla società con un comunicato stampa.

Contribuisce ad alzare i toni  il “Centro di Coordinamento Salernitana Clubs” che a nome del presidente Riccardo Santoro prende “le distanze da tutti coloro che hanno inteso gettare fango sul nostro operato. Mai è stata nostra intenzione sancire un gemellaggio con i tifosi rossoneri. Diffidiamo chiunque -dice –  dal continuare in quest’opera di infamia.  Ci riserviamo – conclude – di adire per vie legali nei confronti di tutti coloro che tenteranno di screditarci agli occhi della tifoseria”.

Intanto Nocera si interroga sull’opportunità di far disputare una partita a così altro rischio. Fonti accreditate vicino al sindaco Manlio Torquato  parlano di una scelta totalmente sbagliata:  “Un prefetto che si comporta come de Iesu è come un impiegato statale incapace di uscire  dai binari rigidi delle mansioni assegnategli. Il derby con la Salernitana non poteva essere giocato impedendo l’accesso ad una tifoseria così accesa e con un numero così alto di tessere del tifoso qual è quella di Nocera. E’ stata una provocazione irricevibile”

Premesso ciò il ragionamento prosegue sul pericoloso crinale della contiguità tra società sportive e criminalità organizzata.

“Lei crede davvero che se la dirigenza della Nocerina avesse voluto disputare il match si sarebbe fatta intimidire da quattro ultras scalmanati?” Il riferimento neppure troppo velato è alle vicende giudiziarie dell’ex patron Giovanni Citarella coinvolto in una vicenda di appalti truccati. “La verità è che al di là delle minacce, anche dall’alto è venuto l’assenso a che la partita non fosse disputata”.

A farne le spese come al solito è la stragrande maggioranza del popolo nocerino.

“Nocera non merita la gogna mediatica ricevuta in questi giorni da parte dei mass-media, siamo un popolo onesto e orgoglioso, qualcuno forse avrà pure sbagliato ma sicuramente questo qualcuno non si trova solo dalla parte dei tifosi”.

La Nocera del calcio pulito continua ancora ad attendere una risposta, definitiva.

Raffaele de Chiara

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